# Webitaly System | La tua web agency in franchising - Your Digital Business > Scopri come avviare la tua web agency in franchising con Webitaly System. Un sistema collaudato per guadagni immediati, formazione continua e supporto costante. Unisciti a noi e trasformati in imprenditore digitale! Your Digital Business - Avvia la tuaweb agencyin franchising Guadagna subito con un sistema collaudato.Entra nel business digitale da protagonista! Zero competenze tecniche Avrai a disposizione una piattaforma tecnologica facilissima da usare su cui fanno affidamento migliaia di utenti in tutto il mondo per realizzare e vendere siti e web app all'avanguardia Formazione e supporto costante Un percorso formativo continuo e un supporto sempre al tuo fianco che ti darà tutte le basi imprenditoriali e commerciali per costruire il tuo successo e la tua carriera Margini di profitto elevati Un modello di business consolidato e validato da affiliati e reseller di tutto il mondo, che da anni generano revenues costanti e automatiche con il nostro sistema Un sistema per generare utili costanti e crescenti Webitaly System è un sistema pensato per fare business. Tutte le sue componenti - dalla tecnologia alla formazione fine alla community e agli strumenti imprenditoriali - sono finalizzate a permettere all'affiliato di vendere, fatturare e incassare. Se questo non fosse il nostro obiettivo primario avremmo completamente perso di vista quella che è la nostra promessa fondamentale, la nostra stessa ragione di esistere. In questo senso, allora, sarà per te importante scoprire che tipo di ricavi si possono ottenere utilizzando Webitaly System: usa il simulatore qui sotto per farti un'idea del volume di affari che potrai generare, sperimentando varie ipotesi. Ovviamente sai meglio di noi che questi sono solo "numeri" e simulazioni: ottenerli davvero dipenderà TOTALMENTE dall'impegno che tu ci metterai. Ma, si può fare. Guadagni reali e concreti - Utilizza il nostro calcolatore di profitti e simula quanto potrai guadagnare Il successo di qualsiasi business si misura dai risultati concreti che produce: ricavi e, sopratutto, utili.Usa questo calcolatore di profitti per simulare quanto potrai guadagnare: inserisci prima di tutto quanti siti al mese pensi di vendere e a che prezzo (sia una tantum che in abbonamento), poi aggiungi i costi e scopri i tuoi potenziali guadagni annuali e mensili. ## Sto fatturando ogni mese sia per siti web nuovi che con gli abbonamenti ricorrenti. Un sistema veramente efficace e redditizio > Alberto Comizzoli, affiliato di Varese ## Alberto Comizzoli > Affiliato di Brescia ## Daniele Mammola > Affiliato di Modena ## Paolo Parravidini > Affiliato di Monza ## Giambattista Pozzi > Affiliato di Bergamo ## Intelligenza artificiale sulla piattaforma di Webitaly System > L'Intelligenza Artificiale è una delle grandi rivoluzioni tecnologiche del nostro tempo. In questo workshop ne parla Silvio Porcellana, e ci illustra quali funzionalità di A.I. sono integrate nella piattaforma Il recente workshop organizzato da Webitaly System ha affrontato uno dei temi più caldi e rilevanti del momento: l'integrazione dell'intelligenza artificiale (IA) in una piattaforma web all'avanguardia. Questo evento ha rappresentato il primo di una serie di appuntamenti volti ad esplorare in modo approfondito l'utilizzo della tecnologia AI per migliorare l'esperienza utente e ottimizzare i processi di creazione e gestione dei contenuti. Il contesto: Intelligenza Artificiale e piattaforme web L'intelligenza artificiale è ormai parte integrante della trasformazione digitale e rappresenta un'area in continua evoluzione. Durante il workshop è stato chiarito come l'IA, nella sua accezione più moderna, sia principalmente caratterizzata da algoritmi statistici e approcci probabilistici. In particolare, l'IA generativa, come i modelli di linguaggio GPT e altre soluzioni simili, è in grado di analizzare contesti complessi e produrre contenuti linguistici, visivi e sonori con un'apparente naturalezza. È stato sottolineato come, nonostante l'illusione di un'intelligenza autonoma, il cuore di queste tecnologie sia in realtà una sofisticata elaborazione statistica. Questo permette agli strumenti IA di rispondere in modo convincente, pur basandosi esclusivamente su pattern e previsioni probabilistiche. L'integrazione dell'IA su Webitaly System Webitaly System ha integrato in modo profondo l'IA all’interno della piattaforma, con l’obiettivo di rendere l'esperienza utente più fluida e produttiva. L’idea centrale è permettere agli utenti di sfruttare le potenzialità dell'IA senza la necessità di interfacciarsi manualmente con strumenti esterni come ChatGPT o altre piattaforme generative. Funzionalità principali Generazione automatica di contenuti: È possibile creare intere pagine web partendo da template predefiniti e utilizzando l’IA per popolare testi e immagini. Ad esempio, partendo da un prompt come “L'importanza del turismo digitale per i piccoli comuni montani del Nord Italia”, la piattaforma genera un’intera pagina con contenuti coerenti e ottimizzati per il SEO. Ottimizzazione SEO integrata: Una delle funzionalità più innovative è l’analisi automatica della pagina, che consente di ottenere suggerimenti per migliorare l'ottimizzazione SEO. Questo garantisce che i contenuti creati siano non solo efficaci dal punto di vista comunicativo, ma anche ottimizzati per i motori di ricerca. Sintesi e analisi di contenuti: L’IA è in grado di analizzare grandi quantità di testo per estrarre sintesi e titoli significativi, facilitando la creazione di contenuti concisi e diretti. AIQ: assistente virtuale intelligente: Una delle novità più rivoluzionarie introdotte da Webitaly System è AIQ, un agente conversazionale avanzato. AIQ può rispondere alle domande degli utenti sfruttando i contenuti presenti sul sito e informazioni aggiuntive fornite. Questo trasforma il sito web in un vero e proprio assistente sempre presente e attivo, capace di interagire in modo naturale con gli utenti. Vantaggi concreti e prospettive future L’integrazione dell’IA su Webitaly System non solo migliora l'efficienza nella creazione di contenuti, ma rende anche più agile la gestione delle interazioni con l’utenza. Questo si traduce in una maggiore soddisfazione degli utenti e in una comunicazione più diretta e trasparente. Grazie alla continua evoluzione delle funzionalità, è in fase di sviluppo anche la possibilità di utilizzare AIQ per raccogliere lead, rendendo il sito web un potente strumento di acquisizione e conversione. Conclusioni Webitaly System ha dimostrato con questo workshop come l’IA possa essere uno strumento potente per trasformare i siti web in piattaforme dinamiche e interattive. L’adozione di funzionalità avanzate come AIQ e l’ottimizzazione SEO automatizzata offrono un vantaggio competitivo significativo nel panorama digitale moderno. L’obiettivo è continuare a sviluppare nuove funzionalità che potenzino ulteriormente l’uso dell’IA, rendendo ogni sito web non solo un punto di contatto, ma anche una fonte inesauribile di interazione e informazione ## SEO e motori di ricerca: tutti i segreti sulla piattaforma di Webitaly System > Workshop con Silvio Porcellana di approfondimento su SEO e strumenti presenti sulla piattaforma Webitaly System per ottimizzare il posizionamento delle proprie pagine sui motori di ricerca L’ottimizzazione per i motori di ricerca, conosciuta con l’acronimo SEO (Search Engine Optimization), rappresenta un insieme di tecniche volte a migliorare la visibilità e il posizionamento delle pagine web all’interno dei risultati di ricerca. L’obiettivo primario del SEO è ottenere una posizione rilevante per determinate parole chiave (keyword), massimizzando così il traffico organico proveniente dai motori di ricerca, principalmente Google, ma anche YouTube, Bing e altri. L’Importanza del Posizionamento per Pagina Un concetto chiave da comprendere è che i motori di ricerca, in particolare Google, ragionano per pagine e non per interi siti. Ogni pagina viene analizzata e indicizzata singolarmente, il che significa che per ottenere risultati significativi è necessario ottimizzare ogni singola pagina con contenuti di qualità e tecniche SEO specifiche. La rivoluzione introdotta da Google con l’algoritmo PageRank ha stabilito proprio questo principio: il ranking si basa sulla pagina e non sull’intero dominio. Keyword Research e Long Tail L’analisi delle parole chiave (keyword research) è una delle attività fondamentali per il successo di una strategia SEO. Puntare su keyword generiche e molto competitive come "SEO" può risultare inefficace, a meno di avere una forte autorità nel settore. Al contrario, utilizzare la cosiddetta "long tail" permette di sfruttare parole chiave più specifiche e meno competitive, come ad esempio "SEO per negozi di ferramenta nei piccoli paesi". Questo approccio consente di intercettare un traffico mirato e altamente interessato, seppure meno voluminoso. Le Due Fasi del SEO: Indicizzazione e Posizionamento Per garantire il successo di un sito web, l’ottimizzazione SEO si articola in due fasi distinte ma complementari: Indicizzazione: Far sì che le pagine vengano scoperte e inserite nell’indice del motore di ricerca. Posizionamento: Ottenere un buon ranking nelle SERP (pagine dei risultati di ricerca) per le keyword di interesse. Strategie On-Site e Off-Site Le attività SEO possono essere suddivise in due grandi ambiti: On-Site SEO: Include tutte le attività di ottimizzazione interne al sito, come la struttura delle pagine, l’uso corretto dei meta tag, la velocità di caricamento e l’esperienza utente. Off-Site SEO: Si riferisce invece a tutte le azioni svolte al di fuori del sito per aumentarne l’autorevolezza, come l’acquisizione di backlink di qualità, le menzioni sui social media e la presenza su altri siti autorevoli. Ottimizzazione On-Site: Contenuti e Struttura Uno degli elementi chiave per il successo SEO è la produzione di contenuti di alta qualità, pertinenti rispetto alle keyword selezionate. È fondamentale ottimizzare i contenuti testuali, inserendo parole chiave in modo naturale nei titoli (H1, H2, H3) e nei paragrafi. L’uso di URL ottimizzate e meta tag pertinenti contribuisce ulteriormente al miglioramento del ranking. Ottimizzazione della Velocità e User Experience Google premia i siti web veloci e ben strutturati. L’uso di tecnologie avanzate come il caching e l’ottimizzazione delle immagini può ridurre i tempi di caricamento. Un basso bounce rate (percentuale di utenti che abbandonano subito il sito) è fondamentale per garantire una buona user experience. Ottimizzazione Off-Site: Link Building e Citazioni Acquisire backlink da siti autorevoli rimane uno dei fattori più influenti nel ranking SEO. L’utilizzo di tecniche come il guest blogging, la creazione di contenuti di qualità e il coinvolgimento degli influencer può migliorare significativamente l’autorità del sito. Strumenti e Tecniche di Monitoraggio Utilizzare strumenti come Google Search Console e Google Analytics consente di monitorare l’andamento delle parole chiave e identificare eventuali criticità. Inoltre, la creazione di una sitemap XML e il suo invio a Google può facilitare l’indicizzazione delle nuove pagine. Conclusioni L’ottimizzazione SEO è un processo complesso e continuo che richiede strategie accurate e monitoraggio costante. Grazie a una corretta ottimizzazione on-site e off-site, è possibile ottenere risultati concreti in termini di visibilità e traffico organico. Investire nel SEO significa migliorare non solo la presenza online ma anche l’efficacia complessiva della strategia di marketing digitale. ## Scopri il Multivendor di Webitaly System: una rivoluzione per e-commerce locali e consorzi > Scopri il Multivendor di Webitaly System: una piattaforma innovativa per creare portali e-commerce condivisi, ideali per comuni, consorzi e associazioni. Un'unica soluzione per vendere prodotti locali online! Il panorama dell’e-commerce continua ad evolversi e con esso le soluzioni innovative per migliorare la visibilità e la vendita dei prodotti locali. Una delle più interessanti è la funzione Multivendor di Webitaly System, una piattaforma versatile che permette di creare portali e-commerce dove diversi negozi e produttori possono proporre i loro articoli in un unico spazio digitale condiviso. Cos’è il Multivendor e come funziona Il Multivendor non è solo un semplice sito e-commerce, ma una vera e propria piattaforma collaborativa. Immaginate un marketplace simile ad Amazon o eBay, dove ogni venditore ha il proprio spazio dedicato e la gestione dei prodotti è completamente indipendente. Grazie agli strumenti avanzati di Webitaly System, chiunque può creare un portale che ospita vari negozi, ognuno con il proprio catalogo prodotti, accessibile sia localmente che globalmente. L’idea alla base del Multivendor è di replicare il concetto di marketplace su scala micro o hyperlocal, dando a piccoli produttori e negozi di quartiere la possibilità di entrare nel mondo dell’e-commerce senza dover creare e mantenere un sito personale. Questo approccio è perfetto non solo per comuni e associazioni, ma anche per consorzi e iniziative turistiche. Come si realizza un portale Multivendor Creare un portale Multivendor su Webitaly System è semplice e intuitivo. La piattaforma offre una serie di strumenti per costruire un sito completo in pochi passaggi, utilizzando widget dinamici per mostrare negozi e prodotti. Ogni venditore ha accesso autonomo alla propria pagina, può aggiornare il catalogo, caricare nuovi articoli e gestire gli ordini in completa autonomia. L’amministratore del portale può configurare i widget per visualizzare prodotti e negozi in vari modi: liste, caroselli o gallerie dinamiche. Inoltre, la piattaforma supporta sia il modello di gestione centralizzata dei pagamenti, dove l’ente amministrativo raccoglie tutti i pagamenti e distribuisce i fondi ai venditori, sia il modello decentralizzato, in cui ogni negozio riceve direttamente i pagamenti. Vantaggi e potenzialità del Multivendor Il Multivendor rappresenta una soluzione innovativa e vantaggiosa per diversi contesti: Supporto agli enti locali: Comuni e associazioni possono promuovere i prodotti del territorio in modo collettivo, aumentando la visibilità dei piccoli produttori. Facilità di utilizzo: Ogni venditore gestisce in autonomia la propria area, senza necessità di competenze tecniche avanzate. Flessibilità di gestione: Il sistema permette di aggiornare automaticamente la vetrina con i nuovi prodotti senza intervento manuale. Incremento della visibilità: Un unico portale unisce più attività commerciali, aumentando l’attrattiva e il traffico. Accesso immediato all’e-commerce: Anche i negozi più piccoli possono iniziare a vendere online senza grandi investimenti iniziali. Esempi concreti: il progetto di Verdellino Un esempio pratico dell’uso del Multivendor è il portale sviluppato per il Comune di Verdellino. Qui, numerosi negozi locali possono vendere i loro prodotti tramite un’unica piattaforma. Il sistema garantisce una gestione fluida e centralizzata degli ordini e delle transazioni, semplificando notevolmente le operazioni per i piccoli commercianti. La versatilità della piattaforma consente anche di trasformare il portale in una Progressive Web App (PWA), rendendolo accessibile e utilizzabile da smartphone come una vera e propria app, aumentando così la praticità per i consumatori e la visibilità per i negozi. Come sfruttare il Multivendor per nuovi progetti Il potenziale del Multivendor non si limita agli enti pubblici. Anche le associazioni di categoria, i consorzi e i gruppi di produttori locali possono beneficiare di questo sistema. Ad esempio, i consorzi vinicoli potrebbero creare un portale condiviso per i propri membri, offrendo un'esperienza d'acquisto unica e centralizzata. L’approccio verticale consente di creare marketplace tematici, ad esempio dedicati a specifiche categorie merceologiche come prodotti artigianali o gastronomici, mentre l’approccio orizzontale favorisce la cooperazione tra produttori di una stessa area geografica. Conclusione Il Multivendor di Webitaly System è una soluzione potente e versatile per creare portali e-commerce condivisi, adatti a realtà locali, consorzi e associazioni. Grazie alla semplicità d’uso e alla possibilità di configurazione dinamica, rappresenta un’arma strategica per espandere la presenza online senza investimenti esorbitanti. Se desiderate saperne di più o provare in prima persona la piattaforma, contattateci per una dimostrazione gratuita. Scoprite come il Multivendor può trasformare il vostro progetto e-commerce in una realtà di successo! ## Analytics: cosa come e perchè tracciare dati e visitatori sui nostri siti > L'Analytics è fondamentale per ottimizzare la presenza online: strumenti come Google Analytics e Mixpanel aiutano a monitorare traffico, conversioni e percorsi utente, garantendo decisioni basate su dati concreti. Nel mondo del web marketing e della gestione di siti web, l’analisi dei dati è una componente essenziale per valutare l’efficacia delle strategie adottate. In questo workshop esploreremo l’importanza dell’Analytics, l’uso degli strumenti principali e l’interpretazione dei dati per ottimizzare le performance del sito web. L’Importanza dell’Analytics Investire tempo, risorse e denaro nella creazione di un sito web senza dotarsi di strumenti di Analytics è come guidare alla cieca. La metafora utilizzata nel video richiama una celebre pubblicità in cui Ray Charles, noto pianista cieco, si diverte alla guida di un’auto, ma ovviamente non arriva da nessuna parte. Allo stesso modo, senza dati e analisi, ogni sforzo per migliorare la presenza online rischia di essere vano. Gli Analytics permettono di avere una visione chiara e strutturata dell’andamento del sito, di comprendere il comportamento degli utenti e di ottimizzare i percorsi di conversione. In pratica, monitorare i dati aiuta a rispondere alla domanda fondamentale: “Sto raggiungendo i miei obiettivi?” Strumenti di Tracciamento e Analytics Esistono vari livelli di analisi, ognuno con strumenti specifici. I principali strumenti trattati sono: Strumenti Embedded della Piattaforma Google Analytics e Search Console Strumenti di Funnel Analytics (es. Mixpanel) 1. Strumenti Embedded della Piattaforma Web Molte piattaforme offrono già strumenti integrati per monitorare il traffico e le performance. Ad esempio, la piattaforma Web Italy System consente di visualizzare le sessioni, le pagine più visitate e la tecnologia utilizzata dagli utenti (desktop o mobile). Questi dati consentono di valutare rapidamente se il sito sta attirando traffico e da quale dispositivo proviene. 2. Google Analytics e Search Console Google Analytics è uno strumento potente per monitorare il traffico e analizzare il comportamento degli utenti sul sito. Alcuni dei parametri fondamentali sono: Utenti e Sessioni: Indicano quante persone visitano il sito e quante volte interagiscono. Acquisizione Utenti: Rileva come i visitatori arrivano sul sito (ricerca organica, traffico diretto, referral, social media). Metriche di Conversione: Come il numero di contatti acquisiti o vendite effettuate. Analisi delle Vanity Metrics: Dati come i “like” o il numero di visitatori non sempre corrispondono a un reale valore economico, ed è importante distinguere tra dati utili e semplici indicatori di popolarità. La Google Search Console, invece, è essenziale per monitorare le performance SEO e capire come il sito viene indicizzato e posizionato nei motori di ricerca. Alcuni parametri importanti sono: Click e Impressions: Indicano quante volte il sito appare nei risultati e quante volte viene cliccato. Posizione Media: La posizione del sito per determinate keyword. Analisi dei Link: Pagine con più collegamenti in entrata e parole chiave principali. 3. Funnel Analytics con Mixpanel Il funnel, o imbuto di conversione, rappresenta il percorso che l’utente segue prima di compiere un’azione rilevante (come un acquisto o l’iscrizione alla newsletter). Ogni passaggio del funnel riduce il numero di utenti, ma consente di identificare i punti critici dove si verificano i maggiori abbandoni. Mixpanel è uno strumento che consente di monitorare questi percorsi in modo dettagliato. Ad esempio, si può tracciare il percorso: Login > Creazione Documento > Download Documento. I dati mostrano quanti utenti completano ogni passaggio e dove si verificano i drop-off. Strategie Avanzate di Analisi Utilizzo delle Cohort Le cohort sono gruppi omogenei di utenti definiti sulla base di caratteristiche comuni, come la fonte di provenienza o il dispositivo utilizzato. Questo approccio consente di evitare errori di interpretazione e di ottimizzare le strategie personalizzandole in base ai segmenti di pubblico. Evitare le Vanity Metrics Alcuni dati possono essere fuorvianti o semplicemente poco utili, come il numero di visualizzazioni o i like sui social. Questi numeri non sempre si traducono in risultati concreti e vanno interpretati con cautela. Conclusioni L’Analytics è uno strumento potente per chi gestisce un sito web o una strategia digitale. Analizzare i dati permette di comprendere l’efficacia delle azioni intraprese e di apportare miglioramenti in tempo reale. Investire nell’analisi significa avere il controllo della propria presenza online e garantire che ogni decisione sia basata su dati concreti e non su supposizioni. Il futuro del web marketing si basa sempre più sui dati: comprendere il proprio pubblico e ottimizzare i percorsi di conversione sono passi fondamentali per massimizzare i risultati e garantire il successo del progetto digitale.   ## Come Avviare (o Riavviare) un E-commerce di Successo > Intervistiamo Giuseppe Maremonti, e-commerce manager che con la sua agenzia Publidesign a Brescia ci spiega come (ri)avere successo con il nostro e-commerce Giuseppe Maremonti, e-commerce manager con la sua agenzia Publidesign a Brescia, sarà il nostro co-host in un webinar che terremo il 31 Marzo alle ore 21 e in cui approfondiremo tutti gli aspetti più utili per chi desidera avviare e ottimizzare il suo business e-commerce, dagli errori più comuni alle diverse possibilità tecniche e strategiche fino a degli esempi concreti e casi di studio reali. Un appuntamento da non perdere, basta registrarsi su https://www.eventbrite.it/e/biglietti-come-avviare-o-riavviare-un-e-commerce-di-successo-webinar-gratuito-1273417208149 e (ri)avviare il proprio e-commerce alla grande! Questa intervista ci offre uno spaccato completo sul mondo dell’e-commerce, sulle strategie vincenti e sugli errori comuni da evitare. Con un’esperienza di oltre 25 anni nel settore, Giuseppe ha assistito alla trasformazione digitale delle imprese e ha sviluppato una profonda comprensione delle dinamiche che caratterizzano il successo o il fallimento di un progetto di vendita online. In questa sintesi, esploreremo i punti salienti dell’intervista, concentrandoci sulle sfide, sulle opportunità e sui consigli pratici per chiunque voglia intraprendere la strada dell'e-commerce. L’Inizio dell’E-commerce in Italia Publidesign, agenzia con sede a Brescia, ha iniziato la sua attività già nei primi anni 2000, quando il concetto di e-commerce in Italia era ancora acerbo. Maremonti racconta come la loro esperienza sia partita dalla creazione di siti web tradizionali, per poi evolversi verso la realizzazione dei primi progetti di vendita online. Il primo vero e-commerce fu realizzato per un cliente straniero che vendeva tappeti. All'epoca, l'Italia era ancora diffidente nei confronti del commercio elettronico, al contrario di altri Paesi europei e americani. Nonostante le difficoltà tecniche e la mancanza di supporti consolidati, l'agenzia riuscì a sviluppare una soluzione efficace, sfruttando piattaforme open source. Già allora, la componente SEO era fondamentale, ma con un taglio molto più tecnico rispetto ad oggi. Con il passare degli anni, la centralità della user experience, l’ottimizzazione mobile e la velocità di caricamento sono diventati fattori imprescindibili per un sito di successo. La Struttura di un E-commerce di Successo Giuseppe sottolinea come il concetto di e-commerce non si limiti alla realizzazione del sito web. Per avere successo, è necessario considerare tutti gli aspetti correlati, dalla logistica al servizio clienti, passando per la promozione online e l'uso dei marketplace. L’agenzia non si limita a creare siti web, ma accompagna i clienti lungo tutto il percorso strategico. Questo approccio è essenziale perché molti imprenditori non possiedono le competenze necessarie per gestire tutte le attività legate alla vendita online. PUB Design si pone quindi come un partner a 360 gradi, in grado di supportare le aziende dalla fase di analisi fino alla gestione quotidiana dell'e-commerce. Quando Conviene Fare E-commerce Secondo Maremonti, qualsiasi tipo di attività commerciale non può prescindere oggi dalla presenza online, anche solo con un profilo social. Il mondo degli acquisti è cambiato radicalmente, soprattutto tra i più giovani, con oltre il 70% che preferisce acquistare via internet. Tuttavia, non basta aprire un sito per avere successo: è fondamentale testare il mercato prima di investire grandi somme. Partire con un approccio "test and learn" consente di valutare l'interesse del pubblico prima di impegnarsi in un investimento maggiore. Ad esempio, un piccolo negozio fisico potrebbe iniziare con vendite sui social media per poi passare a un sito completo. Strategie di Accesso al Mercato Giuseppe Maremonti distingue due approcci principali: Partire dai Social Media: Indicato per persone estrose e comunicative, che possono sfruttare piattaforme come Instagram e TikTok per creare un seguito e vendere direttamente. Un esempio di successo è quello della Cinica, che ha trasformato la sua personalità e il suo brand in un business di successo nel settore della cosmetica. Partire dal Sito Web: Ideale per chi è meno incline alla comunicazione diretta e preferisce costruire una presenza più istituzionale. In questo caso, è fondamentale concentrarsi sull'indicizzazione SEO e su campagne mirate su Google e altri motori di ricerca. E-commerce Diretto vs. Marketplace L'e-commerce può avvenire attraverso un sito proprietario o tramite marketplace come Amazon o eBay. Ogni canale ha le sue peculiarità e dipende dalla tipologia di prodotto. Ad esempio, i prodotti di lusso si prestano meglio alla vendita su un sito web dedicato, mentre i prodotti più generici possono trovare spazio nei marketplace. Giuseppe consiglia sempre un'analisi preventiva per comprendere quale sia il canale più adatto, considerando non solo il prodotto ma anche il profilo del venditore e le risorse disponibili. Gli Errori da Evitare Giuseppe Maremonti evidenzia alcuni errori comuni che possono compromettere il successo di un progetto e-commerce: Sottovalutare il Tempo Necessario: Molti imprenditori dedicano poco tempo alla gestione dell’e-commerce, trattandolo come un'attività secondaria. Questo porta inevitabilmente al fallimento. Focus Sbagliato sul Design: Spesso si tende a creare un sito esteticamente bello ma poco funzionale. È fondamentale invece concentrarsi sulla chiarezza dell'offerta e sulla facilità di navigazione. Mancanza di Promozione: Avere un sito web non basta: servono campagne di promozione efficaci tramite social media, motori di ricerca e partnership con influencer. Comunicazione Inefficace: Non dare la giusta attenzione ai contenuti testuali e visivi, creando descrizioni generiche e foto poco attraenti, riduce significativamente il tasso di conversione. L'Impatto dell'Intelligenza Artificiale L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando il mondo dell’e-commerce, ma non deve essere vista come una panacea. Secondo Maremonti, l'AI non sostituisce le competenze umane ma le potenzia. Le applicazioni pratiche dell’AI includono: Ottimizzazione delle descrizioni prodotto Traduzioni automatiche Analisi di grandi quantità di dati Creazione di contenuti personalizzati L’uso consapevole dell'AI consente di migliorare l'efficienza e di ottimizzare le performance, ma è fondamentale partire da una solida base di competenze. L'AI non può compensare la mancanza di esperienza o conoscenza del mercato. E-commerce Online vs Offline Non esiste una risposta unica alla domanda se sia meglio partire direttamente con un e-commerce o espandere un’attività già esistente. Tuttavia, partire direttamente online può avere vantaggi in termini di costi e flessibilità, evitando l’onere di una gestione fisica del negozio. Un errore frequente è quello di pensare che le abilità di vendita offline si trasferiscano automaticamente all'online. In realtà, le due modalità richiedono competenze diverse, soprattutto in termini di comunicazione visiva e presentazione del prodotto. Conclusione L’intervista a Giuseppe Maremonti ci insegna che l’e-commerce non è solo una questione tecnologica, ma una vera e propria strategia di business. Per avere successo è necessario combinare: Analisi di mercato preventiva Scelta dei canali giusti Utilizzo consapevole dell'AI Dedizione costante alla gestione operativa Non esistono formule magiche, ma con l’approccio giusto e l’ausilio di professionisti del settore, è possibile ottenere risultati concreti e duraturi. Il mondo dell’e-commerce continua a evolversi, e solo chi è disposto a innovare costantemente può restare competitivo. ## Il tuo business online: come guadagnare davvero con il tuo business digitale > In questo workshop live Silvio Porcellana - co-fondatore di Webitaly System - ci racconta come creare un business online di vendita di siti web, e come utilizzare Webitaly System per far crescere i propri guadagni in maniera davvero interessante In questo workshop live Silvio Porcellana - co-fondatore di Webitaly System - ci racconta come creare un business online di vendita di siti web, e come utilizzare Webitaly System per far crescere i propri guadagni in maniera davvero interessante Introduzione: di cosa stiamo parlando? Nel suo workshop live su YouTube, Silvio Porcellana – fondatore di Web Italy System – affronta un tema tosto: fare business online, seriamente, concretamente, senza finire nel solito vortice di corsi “miracolosi” o rendite passive che poi si rivelano bolle di sapone. Il cuore del discorso? Costruire un'attività online vendendo siti web, Progressive Web App e prodotti di marketing digitale, sfruttando gli strumenti e il modello messo a punto da Web Italy System. Ma non solo: l’obiettivo di questa live è anche spiegare come impostare una vera mentalità imprenditoriale, per chi vuole mettersi in gioco (anche da zero) con un approccio pratico, accessibile e sostenibile. E non si parla solo di teoria: tutto quello che viene proposto, è già testato da loro in prima persona. Insomma, niente fuffa: solo cose che funzionano davvero. L’idea imprenditoriale: cosa si vende? L’idea è molto chiara: vendere siti web, Progressive Web App e servizi di marketing digitale. Questo è ciò che propone il sistema Web Italy: non ti aiuta a vendere corsi su come fare i soldi, ma a costruire un business concreto, vendendo prodotti digitali a imprese vere, clienti veri, nel mondo reale. In particolare, l’obiettivo è offrire: Siti web vetrina Siti e-commerce Progressive Web App (una sorta di evoluzione dei siti tradizionali) Servizi accessori: SEO, gestione social, invio notifiche push, analytics, bot AI ecc. È un’idea semplice, ma solida: creare soluzioni digitali per PMI, professionisti, negozi locali, associazioni, comuni… insomma, tutti quelli che oggi hanno bisogno di visibilità online, ma non hanno né tempo né competenze per gestirsela da soli. Ma esiste davvero un mercato? Sì, eccome. Silvio lo dice chiaramente: ci sono milioni di realtà là fuori che ancora oggi non hanno un sito decente. Alcune usano solo la pagina Facebook, altre hanno siti vecchi, lenti, non mobile-friendly. Il mercato è gigantesco, in continua crescita e (spesso) poco servito da professionisti seri. C’è spazio per lavorare bene, crescere e trovare la propria nicchia. L’importante è capirlo: non serve puntare a clienti giganti come Stellantis o Fininvest. Basta iniziare dalla pizzeria sotto casa, dal parrucchiere, dal fisioterapista, dalla bottega del paese. Quelli sono clienti veri, che hanno bisogno e che pagano. Come ci si entra? Il Go-to-Market spiegato semplice Ok, c’è mercato. Ma come ci entri? Come ti fai conoscere, come ti presenti, come vendi? Silvio individua 5 canali principali: Content marketingScrivi articoli, fai video su YouTube, gestisci un blog. Serve tempo, ma nel lungo periodo funziona. Social organicoApri pagine Facebook, Instagram, TikTok. Posti contenuti utili, coinvolgi, costruisci la tua reputazione online. Pubblicità a pagamentoGoogle Ads, Facebook Ads, Instagram Ads… Vai diretto al sodo, pagando per ottenere visibilità. NetworkingBNI, camere di commercio, associazioni di categoria, eventi locali. Entra in contatto con persone reali, stringi relazioni, fatti conoscere. Vendita direttaSemplicemente… parli con le persone. Visiti aziende, chiami amici, contatti persone nel tuo network. È il metodo più efficace (soprattutto all’inizio). E se tutto questo ti sembra difficile, ricorda: un sito al mese lo vendi anche inciampandoci sopra, dice Silvio. Basta esserci, mettersi in gioco, proporre qualcosa di utile e serio. Il modello di business Web Italy: come funziona Il modello è tanto semplice quanto potente: guadagnare vendendo siti (e abbonamenti), tenendo sotto controllo i costi e massimizzando il margine. Due parole chiave: Ricavi = i soldi che ti pagano i clienti Profitti = quello che ti resta in tasca dopo i costi L’idea è non solo generare vendite, ma creare un flusso di entrate ricorrenti con abbonamenti mensili. Il cliente ti paga per avere il sito, poi continua a pagarti ogni mese per il servizio di hosting, aggiornamenti, assistenza, ecc. E se non vuoi fare i siti tu, puoi delegare tutto a Web Italy System, col servizio “Done for You”. Loro realizzano il sito per te a un prezzo basso (es. €500), tu lo rivendi al cliente a €1500–€3000, incassi e ti tieni l’abbonamento. I numeri: quanto si può guadagnare davvero? Silvio mostra un calcolatore che simula scenari realistici. E i conti tornano. Esempio base: Vendi 1 sito vetrina al mese a €1500 Abbonamento mensile al cliente: €37 Il sito lo realizza Web Italy per te a €500 Canone annuale per usare la piattaforma: €4970 Risultato: Guadagni netti: circa €21.000 l’anno. E questo senza fare niente a parte trovare un cliente al mese. Livello successivo: Vendi 2 siti al mese Aggiungi 1 sito e-commerce ogni 2 mesi Ogni cliente ti paga un abbonamento da €37 o €47 Aggiungi magari un servizio SEO venduto a €197 (e lo compri a €97) Risultato: Guadagni oltre €37.000 l’anno, con abbonamenti ricorrenti che ti danno entrate mensili stabili. Dopo un anno, puoi arrivare anche a €2000–€3000 al mese solo di cash flow. I “tre segreti” del Web Italy System Silvio chiude con tre concetti chiave, quelli che secondo lui fanno la vera differenza: Segreto 1 – La fiducia È la valuta più importante. Le persone comprano da chi si fidano. Costruisci il tuo personal branding, dimostra serietà, alleati a un sistema affidabile come Web Italy System. Segreto 2 – La vendita più facile è al cliente che hai già Chi ti ha già comprato è più facile che ricompri: un upsell per l’e-commerce, un servizio social, un bot AI, le analytics avanzate… ogni cosa in più, moltiplica il valore del cliente. Segreto 3 – Show up L’azione vale più dell’idea. Presentati, parla con le persone, proponiti anche se ti senti imperfetto. Il 99% non fa nulla. Tu presentati e sei già nell’1% che si muove. Cosa include Web Italy System? Per €4970/anno, hai accesso a: Piattaforma completa per gestire siti, pagamenti, preventivi, fatture Servizio “Done for You” per delegare lo sviluppo dei siti Formazione e aggiornamenti continui Supporto diretto con il team Strumenti da rivendere (AI bot, analytics, notifiche, PWA, SEO…) E puoi usare tutto questo per creare (o far crescere) la tua web agency. Conclusione: da dove cominciare? L’idea alla base è semplice: vendere due siti e mezzo al mese, anche part-time, può portarti a guadagnare €2000–€3000 al mese. Se ci metti anche servizi aggiuntivi, costruisci una rendita mensile che cresce nel tempo. Ma tutto parte da te: se ti presenti, se parli con le persone, se ci credi davvero. Come dice Silvio: “Un piano perfetto che resta nel cassetto, non vale niente.” ## Progressive Web App: che cosa sono, come crearle, come venderle > In questo workshop Silvio Porcellana ha parlato di uno degli strumenti più potenti, eleganti e sottovalutati che il mondo del web ci abbia regalato negli ultimi anni: le Progressive Web App. In questo workshop Silvio Porcellana ha parlato di uno degli strumenti più potenti, eleganti e sottovalutati che il mondo del web ci abbia regalato negli ultimi anni: le Progressive Web App. E lo faremo in modo molto concreto: vedremo da dove arrivano, perché sono nate, cosa fanno e soprattutto come potete crearle in pochi click grazie a Web Italy System. Sì, sul serio: pochi click. Ma partiamo dall’inizio, o quasi. Un po’ di storia: da HTML ai superpoteri del web Per capire davvero le PWA, dobbiamo fare un salto indietro nel tempo. Precisamente nel 2008, quando fu introdotto HTML5. Ora, senza entrare troppo nel tecnico: HTML è il linguaggio che permette di costruire e mostrare le pagine web. È il mattoncino base del web, per capirci. Con HTML5 arrivano tre novità fondamentali: Caching e local storage: la possibilità di salvare dati direttamente sul dispositivo dell’utente. Geolocalizzazione: finalmente il browser può chiedere “dove sei?” in modo preciso. Audio e video nativi: niente più plugin strani tipo Flash, ma video e musica direttamente integrati. Il web, insomma, iniziava a diventare più potente, più dinamico, più "app like". E nel frattempo? Nel 2007 era uscito l’iPhone. Steve Jobs aveva un’idea visionaria: niente App Store, niente app native. Solo web app. Solo browser. Solo Internet. Poi le cose sono andate diversamente – spoiler: l’App Store ha portato parecchi soldi – ma quella visione del web come piattaforma centrale era giustissima. E ora ci siamo tornati. App o Web? Perché scegliere, se puoi avere entrambe? Quello che le PWA fanno è proprio questo: mettere insieme il meglio del mondo app e del mondo web, senza compromessi. Da una parte: hai un sito web accessibile ovunque, subito, senza download, senza dover chiedere il permesso a nessuno. puoi essere trovato facilmente (Google, social, link diretti). puoi creare e aggiornare contenuti in modo semplice, veloce, economico. Dall’altra: hai funzionalità tipiche delle app native: notifiche push, installazione sullo smartphone, uso offline, apertura a schermo pieno. Insomma: è come la fusione in Dragon Ball. Web + App = Progressive Web App. Perché sono "progressive"? Il nome "progressive" deriva dal fatto che adattano le loro funzionalità al dispositivo e al browser dell’utente. Se il device supporta il caching, bene. Se non lo supporta, pazienza: la PWA funziona comunque. È un approccio “a strati”, che si adatta e migliora man mano. Un'app nativa, invece, se non hai l’ultima versione di iOS o Android ti dice: “ciao, aggiornati o non funzioni”. Le PWA no. Loro sono gentili. E funzionano (quasi) sempre. Le tre funzioni chiave delle PWA Riassumiamo rapidamente cosa rende una web app “progressive”: Caching intelligenteTi permette di navigare più velocemente perché i contenuti vengono caricati in anticipo. Ma non solo: puoi anche usare la web app offline, perfetta per chi si muove molto, è spesso in zone con poca connessione, o semplicemente vuole un’esperienza fluida sempre. Add to Home ScreenÈ il famoso “Vuoi aggiungere questa app alla schermata principale?”. Un click e la web app si comporta esattamente come un’app nativa, con la sua iconcina, il suo avvio a schermo pieno, la sua splash screen. Non serve passare dagli store. Notifiche pushLe notifiche push sono un’arma potentissima per rimanere in contatto con gli utenti. E sì, anche le PWA possono inviarle, su Android, iOS e pure su desktop. “Sì ok, ma quanto è complicato farle?” Spoiler: con Web Italy System, è semplicissimo. Normalmente, creare una PWA richiede di: generare un file manifest (il "documento d’identità" della tua app), gestire i service worker per il caching, configurare le icone, le notifiche push, la splash screen… Insomma: roba da sviluppatori. Ma non con Web Italy System. Con Web Italy System bastano due click Sul serio. Guarda qui come si fa: Crei un sito web (es. per eventi, un ristorante, un professionista). Clicchi su “Progressive Web App” nella piattaforma. Scegli il sito, gli dai un nome e una descrizione. Boom. La PWA è pronta. Da lì puoi anche: gestire le notifiche push, caricare icone personalizzate, vedere chi si è iscritto alle notifiche, condividere tutto con un QR code. Tutto direttamente dal pannello di controllo. Nessun codice, nessuna complicazione. Quali clienti possono volerla? Tutti.No, davvero: tutti. Immagina di proporre al tuo cliente: “Ti creo un sito bellissimo, ottimizzato per mobile, e in più… lo trasformo anche in una app installabile. Che funziona offline. Che manda notifiche. E che ti rende sempre visibile sul telefono dei tuoi clienti.” Parliamo di: negozi locali ristoranti, parrucchieri, eventi, palestre, professionisti, e chi più ne ha più ne metta. E per te? Sono due click in più. Ma con un valore aggiunto enorme. Bonus: il biglietto da visita digitale PWA Un'altra idea fighissima?Usare il widget Bitscard della piattaforma per creare un biglietto da visita digitale, con: bio generata con l’intelligenza artificiale, contatti, video di presentazione, pulsante per chiamare o mandare una mail, download della vCard, e ovviamente: lo trasformi in una PWA. Se ci pensi, è il futuro dei biglietti da visita: sempre accessibili, sempre aggiornabili, sempre a portata di click. In sintesi Le Progressive Web App sono: potenti come un’app, leggere come un sito web, accessibili ovunque, facili da creare (se usi Web Italy System), perfette per i tuoi clienti. E sono, probabilmente, il futuro del web mobile. Anzi, no: sono già il presente. E se non le stai ancora offrendo… beh, adesso sai che puoi iniziare. Subito. Se ti va di scoprire di più, visita webitalysystem.it, iscriviti al nostro canale YouTube e resta connesso: ogni giovedì parliamo di idee, strategie e strumenti per far crescere il tuo business online. ## Il 3D come arma segreta per il web e l’e-commerce: la visione di Leonardo Papa > Immaginate di poter mostrare un prodotto che ancora non esiste. Di poterlo far ruotare, zoomare, sezionare, esplorare da dentro. Di poterlo rendere reale prima ancora che venga costruito. Fantascienza? No. È ciò che oggi possiamo fare grazie al 3D. Immaginate di poter mostrare un prodotto che ancora non esiste. Di poterlo far ruotare, zoomare, sezionare, esplorare da dentro. Di poterlo rendere reale prima ancora che venga costruito. Fantascienza? No. È ciò che oggi possiamo fare grazie al 3D. E a guidarci in questo mondo affascinante è Leonardo Papa, nuovo responsabile dell’area 3D per Web Italy System. In questa intervista ci ha aperto le porte di un universo fatto di oggetti tridimensionali, ambienti virtuali, rendering fotorealistici e animazioni coinvolgenti, tutti strumenti al servizio delle aziende, delle startup, dei creativi e dei professionisti del web. Ma andiamo con ordine. Il problema della visualizzazione nei settori produttivi Molte aziende manifatturiere si trovano davanti a una sfida non da poco: come mostrare al meglio i propri macchinari, soprattutto quelli complessi, ingombranti, magari poco “fotogenici” perché sporchi o carterati? Leonardo ci spiega che spesso le parti più interessanti di una macchina — quelle che fanno davvero la differenza — sono nascoste dentro. Impossibile fotografarle in modo efficace. Qui entra in gioco il 3D: con rendering e animazioni è possibile mostrare il funzionamento interno, i dettagli tecnici, le fasi di lavoro. Tutto con una chiarezza visiva impossibile da ottenere con una normale foto o un video girato dal vivo. “Possiamo realizzare sezioni, close-up, esplosi, animazioni dettagliate che spiegano ogni passaggio del processo produttivo”, racconta. “Il risultato? Un linguaggio universale, comprensibile a tutti, che supera anche le barriere linguistiche nelle fiere internazionali”. Dall’industria pesante al design: tutto si può “renderizzare” Leonardo ci mostra alcuni esempi concreti. Un sistema modulare per il filtraggio dell’olio, ricostruito in 3D, presentato con rendering statici, animazioni, object VR (modelli 3D ruotabili online). Oppure un elicottero a idrogeno, ancora in fase di ideazione, che è stato ricostruito digitalmente, animato, inserito in contesti museali — tutto in 3D. È stato persino presentato alla Tesla e al vicepresidente della Ford. “Un rendering può essere più bello del reale”, sottolinea Leonardo. “E possiamo farlo anche quando il prodotto ancora non esiste. Basta un’idea, e possiamo trasformarla in immagine, in video, in esperienza interattiva”. Questo vale per ogni tipo di prodotto: gioielli, oggetti di design, componenti meccaniche, arredamento, minuteria, utensili da cucina, porte, finestre, fino a interi ambienti architettonici o showroom virtuali. Tutto può essere modellato, texturizzato, illuminato e visualizzato con qualità fotorealistica. Perché usare il 3D sul web? I vantaggi sono tantissimi, e Leonardo li snocciola con precisione: Velocità: si può mostrare un prodotto prima che venga costruito. Uniformità visiva: immagini coerenti per cataloghi, e-commerce, siti. Flessibilità: basta un click per cambiare materiale, colore, illuminazione. Interattività: l’utente può esplorare il prodotto da ogni angolazione. Multicanalità: un solo contenuto può essere usato sul sito, nei social, su YouTube, nelle fiere, nei tablet dei commerciali. Effetto wow: l’esperienza visiva diventa memorabile, emozionale, coinvolgente. E soprattutto, integrare tutto questo in un sito Web Italy System è facilissimo. Bastano un paio di righe di codice per incorporare il modello interattivo o il filmato 3D. Nessun plugin, nessun limite di dispositivo: tutto gira nel browser, sia su desktop che su mobile. Due mercati ideali: aziende consolidate e startup Nel dialogo con Leonardo emerge una doppia vocazione di questo tipo di servizio. Da un lato, ci sono le aziende strutturate che vogliono presentare al meglio i loro macchinari o prodotti: il 3D permette di renderli visivamente perfetti, funzionalmente chiari, e facilmente inseribili in qualsiasi materiale promozionale (dal sito alla brochure, dallo stand fieristico al catalogo). Dall’altro, ci sono le startup, che magari hanno solo un’idea o uno sketch, e vogliono mostrarlo a investitori, partner o clienti. Il 3D permette loro di dare forma concreta alla loro visione, in modo professionale e convincente. In entrambi i casi, il vantaggio è enorme: si può fare marketing e comunicazione prima ancora di passare alla produzione reale. E i costi? Un altro punto fondamentale toccato da Leonardo è quello dei costi. Quanto costa creare un modello 3D? Dipende. Per un oggetto semplice, magari già progettato in CAD, si parte da 200-300 euro. Per animazioni complesse e filmati promozionali, si può arrivare a qualche migliaio di euro, ma con un ritorno enorme in termini di versatilità e durata: “Un filmato 3D si può usare per due o tre anni su tutti i canali”, spiega Leonardo. “E se pensi che uno stand in fiera costa 20.000 euro, investirne 4-5.000 per una presentazione video efficace non è una follia”. In più, rispetto a produzioni tradizionali (fotografie, video live), il 3D ha un vantaggio chiave: una volta creato il modello, si può riutilizzare all’infinito, in varianti di colore, texture, angolazione, sfondo. Il risparmio è netto. Anche per il real estate, l’e-commerce e i piccoli business Il bello del lavoro di Leonardo è che non si ferma all’industria o all’hi-tech. Ci sono moltissimi altri ambiti in cui il 3D fa la differenza. E-commerce con migliaia di prodotti (come nel caso delle famose “tazzine”): anziché fare 20.000 foto, si crea un template 3D, e si generano tutte le varianti in modo uniforme. Gioielleria e moda: per presentare collezioni con estetica impeccabile, senza fotografare ogni singolo pezzo. Real estate: per vendere villette, hotel o appartamenti in prevendita, anche prima che siano costruiti. Agroalimentare: showroom virtuali che raccontano l’origine del prodotto, come nel caso (ipotetico ma perfettamente realistico) di un formaggiaio che vuole mostrare le stalle, la lavorazione, il territorio. Tutto questo è possibile, e già oggi, grazie all’integrazione con Web Italy System. Showroom virtuali ed esperienze immersive Uno degli aspetti più affascinanti è quello degli ambienti virtuali esplorabili, che Leonardo ha iniziato a sviluppare durante il periodo del lockdown, quando le fiere fisiche erano ferme. Ha realizzato veri e propri showroom digitali, navigabili da browser, con prodotti visibili a 360°, pop-up informativi, video incorporati, link ai cataloghi. Una specie di fiera permanente online, accessibile da qualunque parte del mondo. E anche qui, la possibilità di aggiornare, aggiungere nuovi prodotti o sezioni è semplicissima. Tutto gestibile senza bisogno di chiamare un programmatore. Un approccio sartoriale Leonardo ha una passione evidente per il suo lavoro, e un modo di lavorare che definisce “sartoriale”: ascolta il cliente, capisce le esigenze, propone la soluzione più adatta. Non impone pacchetti standardizzati. E questo si sposa perfettamente con la filosofia di Web Italy System. “Il prodotto di un’azienda è il cuore del suo marketing”, dice. “Non può essere trattato con superficialità. Serve un abito su misura. E noi possiamo cucirlo”. Conclusione: un nuovo strumento potente per i partner Web Italy Con l’arrivo di Leonardo Papa nel team, Web Italy System mette a disposizione dei suoi partner un’arma in più: la modellazione 3D professionale, integrabile in ogni progetto digitale. Che si tratti di un macchinario complesso, di un nuovo gioiello, di una collezione e-commerce, di una startup tecnologica, o di un progetto immobiliare, il 3D può fare la differenza, trasformando il sito web in un’esperienza visiva unica, emozionante, memorabile. E come sempre, con la logica Web Italy: strumenti potenti, accessibili, personalizzabili, con una qualità altissima e costi sostenibili.   Il futuro del web passa anche da qui: da ciò che ancora non esiste, ma possiamo già vedere. In 3D. ## Marketing senza complicazioni: come capire davvero a chi vendi, cosa offri e come farlo nel modo giusto > Il marketing è una di quelle parole che appena la pronunci sembra che si spalanchi l’universo: mille strategie, milioni di tecniche, acronimi strani, strumenti, corsi, guru. Ma la verità, quella semplice, è che marketing vuol dire una cosa sola: convincere qualcuno che quello che offri vale la pena di essere comprato. Il marketing è una di quelle parole che appena la pronunci sembra che si spalanchi l’universo: mille strategie, milioni di tecniche, acronimi strani, strumenti, corsi, guru. Ma la verità, quella semplice, è che marketing vuol dire una cosa sola: convincere qualcuno che quello che offri vale la pena di essere comprato. In questo workshop, Silvio Porcellana (Web Italy System) ci porta a fare chiarezza su cosa significhi davvero fare marketing, togliendo di mezzo il rumore di fondo e andando dritto al punto. Il risultato? Tre domande semplici, ma potentissime, che ogni imprenditore dovrebbe tenere sempre sul tavolo: Chi è il mio cliente? Cosa gli sto offrendo (e perché dovrebbe interessargli)? Come glielo faccio sapere? Sembra banale? Aspetta a dirlo. Perché rispondere bene a queste tre domande è la differenza tra “sto facendo qualcosa” e “sto facendo qualcosa che funziona”. 1. Chi è il tuo cliente? (Spoiler: non è "chiunque respiri") Se c’è una cosa che Silvio ci ricorda subito è che partire dal “cosa so fare” è una trappola. La vera domanda da porsi è:“Ma c’è qualcuno là fuori che ha davvero bisogno di questa cosa? Qualcuno disposto a pagare per averla?” Ed è qui che entra in gioco il concetto di customer persona. No, non si tratta di riempire mille schede con nome, cognome, età, hobby e cosa mangia a colazione. Si tratta di capire chi sono davvero le persone a cui vuoi parlare, quelle che hanno un problema, un desiderio, un’esigenza a cui tu puoi dare una risposta concreta. Esempio reale: le 3 customer persona di Web Italy System Silvio ci apre il dietro le quinte di Web Italy System, spiegando come loro abbiano individuato tre profili chiave: Il professionista già nel mondo delle vendite (agente immobiliare, assicurativo, commerciale) che vuole ampliare la sua offerta. Il giovane neolaureato o tecnico che cerca una strada imprenditoriale concreta, magari con l’aiuto della famiglia. L’imprenditore medio-piccolo che vuole diversificare il business e investire nel digitale invece che nel solito padel o nella vigna. Questo approccio aiuta a capire subito a chi ti stai rivolgendo. Perché – diciamocelo – il marketing non è sparare nel mucchio, ma mirare bene. 2. Cosa offri davvero? (E no, non è “un sito web” o “una consulenza”) Altro errore tipico: pensare di vendere un prodotto o un servizio.La verità? Le persone non comprano prodotti. Comprano soluzioni ai loro problemi. Un sito web, una consulenza, una progressiva web app… tutte cose bellissime, certo. Ma quello che davvero il tuo cliente compra è la soluzione a una sua esigenza: Più visibilità? Più clienti? Meno sbattimenti? Più tempo libero? La domanda da un milione di euro: Perché proprio tu? Perché proprio adesso? Queste sono le due domande chiave che Silvio ci invita a farci ogni volta che pensiamo alla nostra offerta: Perché io? (Cosa ho di diverso, di unico, di utile per quel cliente?) Perché adesso? (Perché proprio ora dovrebbe agire, comprare, scegliere?) E qui non serve per forza avere l’idea più strana del mondo. Non devi inventarti il barboncino con le treccine rasta. A volte la tua proposta è unica semplicemente perché sei più veloce, più economico, più chiaro, più affidabile, più vicino. L’unicità non è sempre nel prodotto, spesso è nel modo in cui lo presenti, nel processo, nell’esperienza che offri. 3. Come arrivi al cliente? (Il famoso “Go to Market”, ma senza paroloni) Ok, ora sai chi è il tuo cliente e sai cosa gli proponi. Ma come glielo fai sapere? Qui entra in gioco il terzo pezzo del puzzle: la strategia di marketing vera e propria, cioè le azioni concrete che metti in campo per raggiungere le persone giuste nel momento giusto. Silvio ci racconta la sua personale “mappa dei canali”, divisa tra: Online gratuito: YouTube SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca) Content marketing (blog, articoli, post) Social media (Instagram, Facebook, LinkedIn) Online a pagamento: Google Ads Meta Ads (Facebook e Instagram) Altre piattaforme di advertising Offline a pagamento: Eventi di networking (come BNI) Fiere di settore Guerrilla marketing (cartellonistica, azioni creative) Pubblicità su giornali locali Offline gratuito (o quasi): Telefonate dirette (outbound sales) Passaparola Presentazioni a eventi, speaking engagement Il punto non è scegliere “uno” di questi canali. Il punto è capire quali funzionano per quel pubblico specifico a cui vuoi arrivare. E non avere paura di combinare online e offline. Spesso il mix è la chiave. Come capire se funziona? Il ROI (Return On Investment) C’è una vecchia battuta che Silvio cita e che riassume bene il problema di molti imprenditori: “So che metà dei soldi che spendo in marketing è buttata. Il problema è che non so quale metà.” Ecco perché serve sempre tenere d’occhio il ROI: il ritorno sull’investimento.Non basta fare “qualcosa”: bisogna capire cosa funziona e cosa no. 💡 Qualche dritta pratica per misurare il ROI: Coupon o codici sconto dedicati (così capisci da dove arriva il cliente) Monitoraggio delle campagne online (Analytics, UTM, conversioni) Chiedere sempre ai nuovi clienti: “Dove ci hai conosciuto?” Il segreto? Non correre più veloce dell’orso, ma più veloce dell’ultimo del gruppo Silvio chiude il workshop con una metafora che funziona sempre: “Se c’è un orso che ti insegue, non devi essere il più veloce del mondo. Basta che tu sia più veloce dell’ultimo del gruppo.” Nel marketing vale lo stesso: non devi essere perfetto, devi essere più efficace dei tuoi concorrenti diretti.E la strada per farlo passa da qui: Sapere bene a chi stai parlando. Capire bene cosa gli serve davvero. Usare il come giusto per raggiungerlo, con intelligenza e senza buttare via tempo e budget. ## Il widget BNB: come gestire le prenotazioni di un B&B senza pagare commissioni (o quasi) > Con il widget BNB di Web Italy System puoi creare un sito per la tua casa vacanze o per i tuoi clienti, gestire le prenotazioni in autonomia e tenere più soldi in tasca. Scopri come funziona questo strumento semplice ma potentissimo. Premessa: ogni tanto parliamo anche di cose pratiche! Benvenuti, benritrovati, bentornati e — per chi fosse nuovo — accomodatevi pure. Di solito, qui nei nostri workshop, parliamo di marketing, SEO, intelligenza artificiale… insomma, quelle belle chiacchiere teoriche che fanno tanto “esperto”.Ma oggi no. Oggi si sporca le mani. Si va sul pratico. Perché ogni tanto è bello vedere anche cosa si può fare davvero con la nostra piattaforma, Web Italy System. Oggi si parla di un widget che, diciamolo subito, è tanta roba: il widget BNB, pensato per chi ha (o per chi ha clienti che hanno) un bed and breakfast, una casa vacanze, un agriturismo o qualcosa del genere. In pratica, tutto quello che in Italia si potrebbe mettere su Airbnb o Booking. E qui parte la domanda da un milione di dollari:perché diavolo dovrei farmi il sito mio quando posso stare comodamente su Airbnb? Bravo, bella domanda. E adesso ti spiego. Affittare sì, ma il terreno è tuo o sei in affitto? Partiamo da un concetto chiave che ci sta particolarmente a cuore:non costruire il tuo business su un terreno che non è tuo. Sì, Airbnb è comodo. Booking pure. Ti portano visibilità, ti portano clienti. Ma a che prezzo? A volte il prezzo è… il 30% di commissione. Sì, hai letto bene: il 30%! Quasi un terzo di quello che paga il tuo cliente finisce nelle tasche della piattaforma. E non solo: sei in balìa delle loro regole, delle loro policy, delle loro simpatiche decisioni prese dall’alto tipo: “Se la tua casa non ha le pareti color salmone non la mostriamo più nei risultati”.Bene, bravi, grazie. Noi invece pensiamo che sì, puoi anche usare queste piattaforme (perché comunque aiutano a farti conoscere), ma poi dovresti avere il tuo sito, il tuo canale diretto, quello dove gestisci tutto in autonomia, senza pagare il pizzo a nessuno. Ed è qui che entra in gioco il nostro widget BNB. Il mercato delle case vacanza: una miniera d’oro sotto al naso Tanto per darti un’idea delle dimensioni della faccenda:secondo l’Istat, in Italia ci sono ufficialmente 114.000 case vacanze. Ma secondo chi nel settore ci lavora ogni giorno (Marco Celani di AIGAB, ad esempio), in realtà il numero vero si avvicina ai 650.000 alloggi tra B&B, agriturismi, appartamenti e compagnia bella. Un mercato enorme, in continua crescita. E soprattutto, distribuito dappertutto: dalle grandi città come Roma e Firenze, alle colline di Asti (dove, per inciso, il nostro Silvio giustamente dice che è impossibile non trovare un B&B ogni dieci metri). Insomma, una bella fetta di turismo italiano si muove proprio su queste strutture. E tu puoi cavalcare l’onda, con uno strumento semplice che ti permette di offrire un servizio in più ai tuoi clienti — o di usarlo per la tua casa vacanze, se ne hai una. I tre motivi per cui ti serve un sito tuo (e il nostro widget) Quando proponi a qualcuno di farsi il sito per gestire le prenotazioni, di solito la prima obiezione è: “Eh ma tanto ci sono già Airbnb e Booking, che senso ha?” Il senso c’è, e pure tanto. Ecco i tre motivi principali: 1. I costi (o meglio: le commissioni da rapina) Le piattaforme tipo Airbnb si prendono una bella fetta del tuo guadagno. Il 30%, lo abbiamo detto. E allora perché non creare un canale diretto per tenerti in tasca quei soldi, o magari girarne una parte sotto forma di sconto al cliente? Win-win. 2. La libertà (di fare quello che ti pare) Su Airbnb e simili devi sottostare alle loro regole. Una foto sbagliata, una descrizione che non piace a loro, e zac: sparisci dai risultati di ricerca.Con il tuo sito invece fai quello che vuoi: scegli le foto, scrivi i testi, decidi le politiche di cancellazione, stabilisci i prezzi. Libertà totale. 3. La sicurezza (niente sorprese dall’alto) Se il tuo business si regge tutto su una piattaforma esterna, basta una loro decisione arbitraria per rovinarti la festa.Se invece hai un canale proprietario, il tuo business è più stabile, più sicuro, più sotto controllo. Ma sto widget BNB… che roba è? Il widget BNB di Web Italy System è un componente (uno dei tanti che puoi usare nella nostra piattaforma) che ti permette di gestire le prenotazioni direttamente dal tuo sito web.Niente cose complicate: scegli la stanza, metti le date, il numero di persone, eventuali extra (tipo letti aggiuntivi), e il sistema calcola tutto da solo. Il cliente compila i suoi dati e via. Se vuoi, puoi anche far sì che la prenotazione sia possibile solo per chi si registra o si logga — così hai subito i contatti e puoi costruirti una bella lista. Il dietro le quinte: semplice ma super flessibile Dal lato del gestore (che potresti essere tu, oppure la web agency che offre il servizio al proprietario), il widget è super intuitivo: Scegli nome e posizione della struttura (geolocalizzazione inclusa). Decidi il numero massimo di ospiti. Imposti le politiche di conferma (con pagamento immediato, con conferma manuale, ecc.). Stabilisci i prezzi: per persona, per stanza, per adulto, per bambino… come vuoi tu. Aggiungi eventuali costi extra (pulizie, tassa di soggiorno, letti aggiuntivi, ecc.). Imposti i giorni minimi o massimi di soggiorno. Puoi anche mettere un buffer di giorni prima o dopo la prenotazione, così hai il tempo per preparare o pulire l’appartamento senza rischio di overbooking. In pratica, tutta la flessibilità di cui hai bisogno, senza la complicazione di un gestionale da astronauti. E la sincronizzazione con Airbnb e Booking? C’è! Lo so cosa stai pensando: “Eh ma se uso anche Airbnb o Booking, rischio di prendere due prenotazioni nello stesso periodo!” Tranquillo, ci abbiamo pensato. Il widget ti permette di sincronizzare il calendario con queste piattaforme.Puoi importare fino a tre calendari esterni (ad esempio Airbnb, Booking e un altro eventuale) e il sistema si aggiorna automaticamente per evitare il temutissimo overbooking. In più, puoi anche esportare il tuo calendario e farlo leggere da Airbnb e Booking. Così hai tutto sotto controllo da un’unica dashboard. Pagamenti? Semplici e integrati Per quanto riguarda i pagamenti, il widget si appoggia al sistema e-commerce di Web Italy System. Quindi puoi: Scegliere le modalità di pagamento (PayPal, Stripe, bonifico…). Usare i coupon sconto (utile per fidelizzare chi prenota dal tuo sito e non da Airbnb). Personalizzare le email di conferma, ringraziamento, ecc. E se vuoi fare il figo, puoi anche lasciare un bel bigliettino in camera con scritto: “La prossima volta prenota direttamente su www.casamia.it, usa il codice BENVENUTO10 e risparmi!” E se voglio farlo diventare una app? Nessun problema Come in ogni progetto Web Italy System che si rispetti, anche qui puoi trasformare il sito in una Progressive Web App (PWA).Così il cliente si installa l’icona sul telefono, riceve le notifiche push, e magari trova anche nella web app: La guida turistica della zona. I numeri utili (farmacia, taxi, ristoranti). Le istruzioni per il Wi-Fi o per la caldaia. Insomma, l’esperienza dell’ospite diventa ancora più completa e professionale. Conclusione: costruisci il tuo business (senza pagare affitto digitale) In sintesi: il widget BNB non è solo una funzionalità in più.È uno strumento per costruire il tuo business su un terreno tuo, senza affittare spazi digitali a caro prezzo. Puoi usarlo come alternativa o come integrazione alle grandi piattaforme, evitando di regalare il 30% dei tuoi guadagni e offrendo ai tuoi ospiti un’esperienza migliore, più diretta, più personale. Se vuoi saperne di più o iniziare a usare il widget BNB (per te o per i tuoi clienti), sai dove trovarci:👉 webitalysystem.it   E ricordati: costruire sul proprio terreno è sempre una buona idea. Anche online. ## Fai parlare il tuo sito: alla scoperta di AIQ, l’AI conversazionale di Webitaly System > La nuova funzionalità intelligente che trasforma il tuo sito in un assistente sempre sveglio, mai stanco e... con tanta voglia di vendere per te. Cosa c’è di meglio da presentare il primo maggio, festa del lavoro? Una funzione che ti fa lavorare di meno! E non è uno scherzo, anche se Silvio Porcellana ci scherza su spesso. In questa live/workshop è stato presentato AIQ, la nuova funzionalità AI di Web Italy System che permette agli utenti di dialogare direttamente con i contenuti di un sito web, come se parlassero con un assistente in carne e ossa. Spoiler: non serve essere programmatori, nerd o smanettoni. Bastano pochi clic per attivare AIQ e trasformare il proprio sito in un commesso virtuale, una guida turistica o un consulente sempre disponibile. E no, non ti chiederà mai un giorno di ferie. L’intelligenza artificiale non ruba il lavoro: te lo semplifica Silvio apre con un riferimento storico che calza a pennello: dai telai meccanici dell’Ottocento ai personal computer degli anni '80, fino a oggi con l’AI. Ogni nuova tecnologia ha sollevato critiche, paure e lamenti. Ma AIQ è qui per dimostrare che non siamo di fronte a Terminator, bensì a un aiuto concreto, tangibile e facilissimo da usare. Il punto è chiaro: l’intelligenza artificiale non sostituisce il lavoro umano, lo rende più efficiente, più efficace e meno faticoso. Se usata bene, l’AI può aiutare chiunque — anche i “piccoli” — a competere con i “grandi”. Non servono miliardi, ma solo voglia di imparare e un pizzico di visione. Cos’è AIQ? Spoiler: non è l’ennesimo chatbot AIQ non è un chatbot qualsiasi. Non è nemmeno un semplice generatore di risposte automatiche. È un agente conversazionale intelligente integrato nel tuo sito Web Italy System, che capisce i contenuti reali del sito e li usa per parlare con i visitatori in modo naturale e utile. Basta attivarlo, scegliere qualche impostazione (comportamento, posizione del bottone, look e colori) e lui è pronto. L’utente clicca sull’icona — personalizzabile ovviamente — e si apre una chat. Da lì parte la conversazione: domande e risposte, come se ci fosse davvero qualcuno dietro lo schermo. E la cosa più interessante? AIQ non inventa, ma attinge ai contenuti reali del sito, siano essi pagine, prodotti o testi aggiuntivi che puoi inserire solo per lui. Attivalo in 2 minuti, zero stress Per attivare AIQ serve letteralmente un clic: vai nel pannello del sito e lo abiliti. Non devi riscrivere le pagine, non devi ripensare la struttura. AIQ inizia subito a leggere i contenuti esistenti, analizzarli e trasformarli in risposte intelligenti. Vuoi arricchire la base dati? Puoi aggiungere dei contenuti testuali "nascosti" solo per lui: frasi, descrizioni, informazioni di supporto che l’utente non legge sul sito ma che AIQ usa per rispondere meglio. Insomma, niente rivoluzioni, solo un piccolo upgrade che cambia le regole del gioco. Tre anime diverse: neutro, venditore, guida turistica Un’altra chicca? Puoi scegliere l’“anima” del tuo AIQ. Neutro: risposte informative, stile assistente classico. Venditore: ideale per e-commerce; spinge un po’, ma con stile. Guida turistica: perfetta per siti divulgativi, culturali, travel o per chi vuole educare prima di vendere. Cambiare il tono di voce del tuo sito è questione di un dropdown. E non è solo un gioco stilistico: il comportamento influenza davvero il modo in cui AIQ risponde, proponendo pagine, prodotti o approfondimenti adatti al contesto. Più clic? No, più conversazioni IQ sfrutta un'interfaccia conversazionale, cioè l’utente non deve più cercare informazioni cliccando mille voci di menu. Gli basta scrivere (o toccare un suggerimento preimpostato) e riceve subito una risposta chiara, pertinente e amichevole. Questo approccio aumenta il tasso di conversione in modo significativo. Silvio porta un esempio concreto: in campagne pubblicitarie su Facebook, il costo per lead (cioè per ottenere un contatto) era di circa 0,45€. Usando una chat come AIQ? Si scendeva a 0,17€. Tradotto: più conversioni, meno spesa. Perché? Perché chattare è naturale, fa sentire l’utente accompagnato, guidato, compreso. È come avere un negoziante gentile che ti accoglie appena entri e ti dice: “Ciao, posso aiutarti?” Personalizzazione: ogni dettaglio è sotto controllo IQ ti lascia decidere tutto: L’icona (colore, forma, animazione) Dove si posiziona su desktop e mobile Se aprirlo automaticamente o solo su clic Le frasi introduttive e i suggerimenti preimpostati (per superare il “blocco del foglio bianco”) Puoi anche dire a AIQ da quali pagine prendere le informazioni, oppure inserire contenuti addizionali scritti apposta per lui. E ancora: puoi abilitare o meno il suggerimento di link interni, oppure mostrare prodotti correlati, trasformandolo in un vero e proprio assistente alla vendita. Non solo per e-commerce: AIQ va bene per tutto Durante il workshop, Silvio mostra AIQ applicato a un e-commerce (in inglese, per dimostrare l’internazionalità dello strumento), ma anche al sito istituzionale di Web Italy System. AIQ funziona ovunque: per un ristorante, un B&B, un sito divulgativo, un blog, un’agenzia. In qualunque caso, aiuta l’utente a orientarsi, a trovare risposte, a prendere decisioni. E lo fa senza fargli perdere tempo. E se ti stai chiedendo se funziona su un sito già esistente in piattaforma, la risposta è: sì, subito. Nessuna modifica necessaria. L’altra metà del cielo: le statistiche Fin qui, tutto bello. Ma la vera svolta arriva con il pannello delle statistiche. IQ registra in forma anonima tutte le interazioni. Tu puoi vedere: Le domande più frequenti Le risposte date Il feedback (like/dislike) I trend di interesse Questo significa capire davvero cosa vogliono i tuoi utenti. Se molti chiedono informazioni sui costi di spedizione? Magari è il momento di fare una pagina o un post dedicato. Se ti chiedono spesso dei materiali usati? Potresti aggiungere un approfondimento nel blog. In pratica, AIQ diventa uno strumento di ricerca di mercato interno al sito. E ti aiuta a produrre contenuti più utili, più rilevanti, più mirati. Un piccolo oracolo sempre in ascolto Ecco un esempio pratico. Sul sito Web Italy, un utente chiede: “Posso aprire un’agenzia web con voi?”. AIQ risponde con una frase chiara, coinvolgente e propone subito il link giusto. Clicchi e sei sulla pagina dedicata. Nessuna ricerca, nessuna attesa. Ma la vera potenza è che tu puoi vedere che questa domanda è stata fatta tante volte. E quindi capisci che l’interesse c’è. Ed ecco che nasce una nuova campagna, un nuovo servizio, un nuovo contenuto. Non sa tutto? Meglio così AIQ può essere impostato per rispondere solo in base ai contenuti del tuo sito. Può sembrare una limitazione, ma è una scelta saggia: evita che l’utente si perda in chiacchiere su argomenti fuori tema. Il focus rimane sul tuo business, i tuoi prodotti, i tuoi servizi. E se AIQ non sa cosa rispondere? Lo dice con un semplice “non lo so”, o puoi suggerire tu una risposta generica o una direzione (es. “Contattaci qui per saperne di più”). E per il futuro? Durante la live, Silvio accenna anche agli sviluppi futuri: possibilità di scaricare i dati in CSV, maggiore controllo sulle risposte e forse, un giorno, anche il caricamento diretto di PDF e documenti. Ma già oggi, AIQ è uno strumento straordinariamente potente, che abbassa la barriera tra utente e sito web, e apre nuove strade per il marketing, la comunicazione e la vendita. Conclusione: attivalo, provalo, innamorati AIQ è uno di quegli strumenti che fanno la differenza. Non tanto perché sono “magici”, ma perché usano la tecnologia in modo intelligente, umano, utile. Lo attivi in un attimo, non devi riscrivere nulla, non devi essere un tecnico. Eppure ti offre un mondo nuovo: più conversioni, più interazione, più comprensione del tuo pubblico.   Quindi, se ancora non l’hai fatto… fai come dice Silvio: “Clicca su AIQ, attivalo, e lascia che il tuo sito finalmente… ti parli!” ## "Dal modem al marketing digitale: la storia di Alessandra Salimbene, pioniera del web ad Asti" > Come nasce una web agency quando Internet era solo per nerd e appassionati? Un racconto di passione, visione e... 80 milioni di lire l'anno in CDN. Oggi chiunque può aprire una web agency con pochi clic. Ma provate a immaginare di farlo nel 1995, in una città di provincia come Asti, quando "fare un sito" voleva dire scrivere righe di codice in Notepad, e la connessione era un gracchiare meccanico del modem a 33.6k. È proprio da lì che parte la storia di Alessandra Salimbene, intervistata da Silvio Porcellana in un’appassionante chiacchierata che è molto più di un racconto di impresa: è una vera e propria testimonianza di cosa significhi trasformare la passione in lavoro, anche quando tutto rema contro. 🎓 Dalle aule dei cinema ai primi HTML Alessandra si iscrive a Scienze della Comunicazione quando ancora era una scommessa: uno di quei corsi “strani” in cui si fa lezione nei cinema, senza aule vere. Ma proprio lì inizia a respirare l’aria nuova di un mondo che sta cambiando: Internet. Con un gruppo di nerd locali, l’associazione OASI (Organizzazione Assigiana Sviluppo Informatico), scopre i BBS, i modem, e mette online la sua prima pagina personale. Programma in HTML a mano, in Notepad. Fa parte delle pionieresse, in un contesto tutto maschile. 💻 Nasce la prima web agency (spoiler: il socio sparisce) Insieme a un amico (e membro di OASI), decide di fondare una web agency come “palestra” per imparare lavorando, prima ancora della laurea. Si chiama NIAR SNC. Ma dopo la firma dal notaio, lui sparisce per motivi personali. Alessandra si ritrova da sola. Potrebbe mollare. Non lo fa. Continua con “il suo computerino”, da sola, con la scrivania al posto del pianoforte, e trasforma l’agenzia in una vera realtà imprenditoriale. E stiamo parlando ben prima del boom della New Economy. 🏛️ Il sito per il Comune di Asti (gratis, ovviamente) L’estate prima della NIAR, con OASI Alessandra lavora a un progetto di rete civica per il Comune di Asti. Fa esperienza sul campo: il sito web lo sviluppano loro, e la struttura rimarrà online per anni. Lo fa gratis, e ne parla con fierezza: “Non mi è mai passato per la testa di chiedere un compenso”. È qui che inizia a costruire reputazione e relazioni. Un investimento invisibile ma preziosissimo. 🌍 Il primo sito in otto lingue (compreso il russo) Tra i primi clienti c’è il padre di una compagna di scuola, proprietario di un’azienda che produce macchine per la pasta. Alessandra realizza per lui un sito in 8 lingue, incluso il cirillico. Studia la codifica dei testi, sperimenta, si arrangia. Fa le cose “da zero”, e le fa bene. 💡 La sua formula? Comunicazione + tecnologia Alessandra capisce subito qual è il suo punto di forza: saper parlare sia la lingua dei comunicatori che quella dei tecnici. È il suo superpotere: tradurre la tecnologia in strumenti di comunicazione. “Io mi proponevo come traduttrice: studiavo come lo facevano i grandi e spiegavo ai piccoli come potevano farlo anche loro.” In un’epoca in cui fare un sito era ancora un mistero, questa capacità di “traduzione” diventa una leva potentissima. 🔥 La passione al centro: "Io questo lo farei anche gratis" Durante l’intervista, Silvio sottolinea un punto chiave: la passione. Alessandra annuisce: “È tutto. È la mia costante. In ogni ambito, io sono mossa da passione e istinto”. Racconta di quando andava a parlare con imprenditori che guardavano l’uomo che l’accompagnava, invece che lei. Giovane, donna, carina: aveva tutti i pregiudizi contro. Ma la sua energia era contagiosa. E soprattutto, era competente. 📈 Come si cresce da 1 a 14 dipendenti (ad Asti) NIAR cresce. Arriva a 14 dipendenti. In una città come Asti, non è poco. Ma come ci è riuscita? Alessandra condivide tre strategie chiave: Passaparola: il cliente contento ti porta il prossimo. Specializzazione: trovare una nicchia precisa. Distribuzione: agganciarsi a chi può aprirti le porte giuste. E un ingrediente extra: la generosità. 🤝 La rete e la generosità come strategia (non solo valore morale) “Non avevo agganci, né in famiglia né nella città. Ma ogni occasione che mi permetteva di fare rete la afferravo. E mi mettevo a disposizione, sempre.” Racconta del progetto per il Comune, delle collaborazioni fatte a sue spese, delle notti passate a studiare per dare il massimo. È una strategia? Non lo fa apposta. Ma funziona, perché costruisce fiducia, visibilità, relazioni. 👓 La svolta: entrare nel mondo dell’ottica La svolta più grande arriva grazie a… suo padre, rappresentante di occhiali. Un editore importante del settore ottico lo conosce, e lui lo tampina fino a ottenere un appuntamento per Alessandra. Cena, chiacchiere, idee. Due giorni dopo, lei è dentro. Diventa la responsabile di tutto il digitale dell’editore, e lì costruisce la sua verticalizzazione. Lavora su riviste, siti, progetti online. Inizia a conoscere tutti nel settore. E diventa la professionista di riferimento per la comunicazione digitale nell’ottica. 🧠 Dalla pioniera all’insegnante Molto di quello che oggi insegna l’ha imparato sul campo. E questo le dà una forza enorme: conosce i problemi, gli errori, le soluzioni vere. Sa di cosa parla. E lo racconta con passione e onestà. Dice una cosa importante: oggi è più facile, ma anche meno pionieristico. I problemi tecnici sono (quasi) spariti. Le piattaforme come Web Italy System, dice Silvio, hanno eliminato gran parte delle barriere. Oggi puoi concentrarti sui contenuti, sulla strategia, sulla comunicazione. 🏡 Dal bosco con amore: lavorare ovunque Dopo sei anni a Roma, Alessandra torna ad Asti. E si rifugia… in mezzo a un bosco. Lì, grazie a connessioni wireless e parabole, continua a lavorare come prima. Dirette video, progetti, clienti. È la dimostrazione vivente che non servono uffici a Milano per fare comunicazione digitale di qualità. 📌 La lezione di Alessandra (e perché dovresti guardare il video) Questa intervista non è solo la storia di un’imprenditrice. È una lezione di vita e di business. Se stai pensando di lanciarti nel digitale, se vuoi capire come si costruisce una carriera da zero, con competenza e cuore, questo video è per te. 💬 Le parole chiave sono quattro: Passione Specializzazione Generosità Coerenza   Una web agency non è solo codice e grafica. È visione, relazione, contenuto. E oggi, con gli strumenti giusti, è alla portata di chiunque abbia la voglia (vera) di provarci. ## Content Marketing per Web Agency: Come Farsi Notare (e Vendere di Più) con il Potere delle Parole > Partiamo da una verità scomoda ma fondamentale: il 90% dei contenuti là fuori... fa schifo. In un mondo dove siamo bombardati da informazioni e messaggi, distinguersi diventa vitale. E non servono miracoli: basta essere nel 10% che crea contenuti coerenti, interessanti e utili. Cos’è (davvero) il Content Marketing? Non è solo pubblicità mascherata Il content marketing, per dirla con Seth Godin (uno dei riferimenti di Silvio), non è pubblicità camuffata, ma l’arte di creare qualcosa di cui valga la pena parlare. Un contenuto valido, pensato per dare valore prima ancora di vendere. Tre parole chiave da tenere a mente Silvio ci propone una definizione chiara: "Il content marketing è generare contenuti inerenti il nostro business, che possano interessare il nostro pubblico." Le tre parole fondamentali sono: Inerenti: devono avere senso rispetto a ciò che vendi. Interessanti: devono catturare l’attenzione e offrire valore. Pubblico: devi sapere con precisione a chi ti rivolgi. Come si costruisce una strategia di Content Marketing 1. Parti dal tuo pubblico (sempre) Il primo passo è definire chi vuoi raggiungere: agenti immobiliari? parrucchieri? aziende B2B? In base a questo capisci cosa può interessarli. 2. Trova gli argomenti giusti Chiediti: "Quali sono i problemi, i desideri, le curiosità di questo pubblico che si collegano al mio prodotto o servizio?" Esempio: se ti rivolgi ad agenzie immobiliari, potresti parlare di: Come pubblicare annunci più velocemente sui portali. Come usare i social per promuovere case. Quali strumenti digitali fanno risparmiare tempo. 3. Crea contenuti coerenti Una volta scelto l’argomento, sviluppa contenuti coerenti con la tua offerta: video, blog post, podcast, caroselli, short, tutorial, e così via. Gli strumenti fondamentali (e gratuiti) per fare content marketing Silvio illustra nel dettaglio gli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma Web Italy System per supportare la strategia: Il blog integrato Il widget blog è uno degli strumenti chiave: ti permette di scrivere articoli, aggiungere immagini, video e ottimizzare tutto per il SEO. Puoi anche: Usare l’intelligenza artificiale per generare contenuti. Tradurre automaticamente. Personalizzare titolo, abstract, tag e URL. Il podcast Per chi ama l'audio, il podcast è un’arma formidabile: meno impegnativo del video, ascoltabile mentre si fa altro. Basta estrarre l’audio da una live o creare una breve pillola da un articolo. I video: lunghi, brevi, riciclati I video restano i contenuti più potenti: Workshop come quello che stai leggendo nascono come live su YouTube. Da questi video si estraggono: trascrizioni → articoli → post → short. Tutto parte da una sola fonte, che viene "riciclata" in mille formati. Social media e contenuti "a pioggia" Instagram, LinkedIn, Facebook, YouTube: ogni piattaforma ha il suo linguaggio. Ma partendo da un contenuto madre (es. una live o un articolo), puoi creare decine di post brevi. Questo è il concetto di "content recycling". La ricetta pratica: ecco come lo facciamo noi (passo per passo) Silvio apre le porte della “cucina” e ci mostra esattamente come nasce un contenuto nella Web Italy System: Si registra un workshop live. YouTube genera automaticamente la trascrizione. Si copia la trascrizione su ChatGPT o altri strumenti AI. L’AI genera un post strutturato per il blog. Da lì si estraggono: 3-4 micro post da 200 parole per i social. 5-6 frasi per creare immagini, caroselli o video short. Eventuale audio per il podcast. Tutto parte da una singola sessione di lavoro: massimo impatto, minimo sforzo. L’autoblog: contenuti freschi senza fatica Un’altra funzione molto interessante della piattaforma è l’autoblog: Tu imposti argomenti e keyword (es: “unghie gel”, “acconciature sposa”, “SEO per ristoranti”). L’AI genera articoli su misura, con immagini, da pubblicare automaticamente sul blog. Puoi scegliere se approvare prima o lasciare che vadano online da soli. Una risorsa perfetta per mantenere vivo il sito, anche se hai poco tempo. Feed RSS: una chicca (non per tutti, ma utile) Un piccolo extra: i feed RSS, abilitabili dal widget blog, permettono a siti esterni (aggregatori o altri blog) di ripubblicare i tuoi contenuti. Una tecnica “old school” ma ancora valida per diffondere il tuo brand. Perché fare tutto questo? Ecco i 3 motivi fondamentali 1. Brand awareness e traffico Il content marketing porta traffico al tuo sito e fa conoscere il tuo nome. Se sei in un paesino o in una nicchia, non importa: hai comunque un brand da far crescere. 2. Fiducia, autorevolezza, reputazione Chi crea contenuti validi, costanti e coerenti viene percepito come affidabile, competente, interessante. E la fiducia è la vera valuta di oggi. 3. Community e clienti ricorrenti Chi riceve valore da te rimane. E tornare a vendere a un cliente che ti conosce già è molto più facile che trovarne di nuovi ogni volta. Il content marketing costruisce legami duraturi. La regola d’oro: costanza (e gratitudine) Silvio lo ripete più volte: non basta creare contenuti quando ti ricordi. Serve costanza. Non perché devi vendere qualcosa ogni volta, ma perché devi offrire valore, con gratuità e generosità. E fidati: i risultati arrivano. Non subito, ma arrivano. Conclusione: entra nel 10% Il messaggio finale è chiaro e potente: il web è una miniera di contenuti. Chi sa creare valore, con metodo e coerenza, conquista il suo spazio. Il 90% di quello che gira online è inutile. Tu puoi far parte del 10% che invece lascia il segno. Che tu sia un web designer, un imprenditore digitale o un consulente freelance, il content marketing è la tua arma migliore per farti conoscere, costruire fiducia e vendere meglio. Vuoi iniziare subito? Prova oggi il blog della piattaforma Web Italy System. Scrivi il tuo primo articolo, anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Fai un video e trasformalo in 10 contenuti diversi. Parti da poco, ma parti.   Perché oggi, come dice Silvio, “o fai content marketing, o non esisti.” ## Come vendere siti web (davvero): strategie pratiche e modelli di successo per la tua web agency > Dalla scelta del mercato ai pacchetti giusti, dalle azioni concrete ai risultati economici: tutto quello che serve sapere per trasformare la vendita di siti web in un’attività sostenibile, redditizia e scalabile Premessa: vendere siti web non è magia (ma neanche fantascienza) Quando si parla di aprire una web agency, la questione centrale è una sola: vendere siti web. Non basta creare un bel sito vetrina, mettere online una presentazione accattivante e aspettare che piovano clienti dal cielo. Come spiega Silvio Porcellana nel workshop, questa idea – tanto romantica quanto irrealistica – è buona per Hollywood, non per l’imprenditoria. Aprire una web agency in franchising con Web Italy System è un’ottima opportunità, ma senza una strategia di vendita chiara, strutturata e concreta, si rischia solo di sprecare tempo, denaro ed entusiasmo. Questo workshop nasce proprio per chiarire come vendere siti web nel mondo reale, con strumenti concreti, approcci sostenibili e obiettivi raggiungibili. Con tanta onestà, esperienza sul campo e zero fuffa motivazionale. Il punto di partenza: il mercato, non il prodotto Uno degli errori più comuni è partire da sé stessi: “so fare siti web”, “so usare WordPress”, “so vendere”. Ma la domanda chiave non è cosa sai fare, bensì chi ha bisogno di ciò che fai, e quanto è disposto a pagare per ottenerlo. Porcellana parte da due dati fondamentali: Il 64% della popolazione italiana (dai 2 anni in su) si connette ogni giorno a Internet, con una media di quasi 3 ore al giorno. In Italia ci sono quasi 5 milioni di piccole e medie imprese, tutte potenzialmente interessate ad avere – o rifare – un sito web. Serve quindi una doppia analisi:1. Facilità di accesso al mercato.2. Propensione alla spesa. Facilità di accesso Il mercato giusto non è solo quello “più ricco”, ma quello in cui tu puoi entrare con meno fatica. Esempi: Operi in una zona geografica ben precisa? Parti da lì. Hai già contatti con un settore specifico (es. ristorazione, palestre, immobiliari)? Comincia da quello. Hai esperienze pregresse o conoscenze tecniche/commerciali che ti avvantaggiano con un certo target? Sfruttale. Propensione alla spesa Il secondo elemento è capire se il tuo pubblico è disposto a pagare – e quanto – per un sito web. Le associazioni no-profit, per esempio, spesso hanno un budget limitato. Al contrario, un dentista o un piccolo studio medico hanno disponibilità maggiori, ma magari devono fare i conti con vincoli legali sulla pubblicità online. L’offerta: cosa proporre (e come impacchettarlo) Dopo aver definito il mercato di riferimento, serve creare un’offerta coerente. L’approccio suggerito è quello dei pacchetti modulari, chiari e differenziati: Landing page (da 400–500€): una sola pagina, perfetta per iniziare. Sito vetrina (intorno ai 1.500€): il classico sito con 6–10 pagine, form di contatto, CRM integrato. Sito avanzato o e-commerce (da 2.500€ in su): vendite online, coupon, loyalty card, automazioni, prenotazioni e molto altro. Questa struttura ha due grandi vantaggi: Guida il cliente nella scelta, spostando il focus da “sì o no” a “quale pacchetto scegliere”. Consente di calibrare facilmente l’offerta su diverse fasce di mercato, dal cliente che vuole solo “mettere un piede nel web” fino a chi vuole fare business online in modo strutturato. Personalizzare i pacchetti in base al target Qui entra in gioco la forza della piattaforma Web Italy System: una gamma di strumenti verticali pensati per diversi settori. Alcuni esempi: Ristoranti e food delivery: modulo per ordini online sul sito, alternativa economica a JustEat. Bed & Breakfast: sistema di prenotazione senza commissioni, per liberarsi da Booking e Airbnb. Medici, terapisti, professionisti: widget per appuntamenti e calendari integrati. Immobiliari: avanzato modulo real estate, con filtri, schede immobile, gallery e ricerca. Enti pubblici, Pro Loco, comuni: web app turistiche, moduli eventi, menu digitali, QR code dinamici. Marketplace locali: sistema multivendor per vendere prodotti del territorio, ideale per associazioni, fiere, reti di produttori. Vendere davvero: dal primo cliente al passaparola Una volta definiti il mercato e l’offerta, arriva il momento della verità: agire. Vendere, proporre, convincere. E anche qui, niente formule magiche: solo metodo, perseveranza e un pizzico di astuzia. Silvio Porcellana propone un approccio progressivo, in ordine crescente di costo (e spesso anche di difficoltà): Friends and FamilySi parte dalle persone che già conosci. Niente di cui vergognarsi: i primi siti, magari anche gratuiti o a basso prezzo, servono per farsi le ossa, raccogliere testimonianze e iniziare a costruire credibilità. Passaparola incentivatoSe qualcuno ti porta un cliente, premialo (con sconto, omaggio, bonus). Un gancio semplice e potente. Chiamate dirette (Calling)Sì, si torna al telefono: “Buongiorno, ho visto il vostro sito e…”. Anche solo proporre una versione mobile-friendly può fare la differenza. Partnership localiTipografie, grafici, negozi, bar: chi ha già un contatto con i clienti può diventare tuo partner. Proporre una commissione a chi ti porta clienti è più efficace di qualunque volantino. Network professionaliGruppi come BNI o associazioni di categoria sono ottimi strumenti per farsi conoscere. Richiedono tempo (e qualche soldo), ma possono portare a collaborazioni durature e clienti di qualità. Pubblicità localeCartelloni, annunci sui giornali, sponsorship di eventi. Funzionano se hai già una base di contatti e un sistema per raccogliere lead. Marketing digitaleUltimo nella lista, non perché non funzioni, ma perché è il più caro e difficile da fare bene. Da usare solo quando il resto è già solido. Il gancio giusto: come rendere l’offerta irresistibile In ogni fase, serve un gancio: qualcosa che renda difficile dire di no. Un’emozione, una leva psicologica, una frase ben detta. “Dai, fammi questo favore” (gancio familiare). “Ti faccio lo sconto se mi porti un amico” (gancio referral). “Il tuo sito è vecchio, guarda cosa posso fare” (gancio tecnico). “Con 500€ ti porti a casa un sito nuovo” (gancio economico). “Ti aiutiamo noi, tu devi solo parlare con il cliente” (gancio operativo). Anche l’esperienza di Diego Vismara, co-founder di Web Italy System, lo dimostra: ha venduto un sito a una pizzeria semplicemente mostrando una versione migliorata del loro sito, fatta in 5 minuti. Quando il valore è evidente, la vendita diventa naturale. Lavorare in loop: analizza, adatta, agisci (e ricomincia) Il processo non è lineare. È circolare. Si parte dal mercato, si crea un’offerta, si agisce, poi si analizza il risultato. In base al feedback, si adatta l’offerta, si affina il target e si rilancia l’azione. Questa mentalità è il vero motore di una web agency efficace: mai sedersi, mai smettere di migliorare. I numeri: quanti siti servono per avere successo? E veniamo ai conti. Web Italy System ha messo a disposizione un simulatore di ricavi che mostra quanto si può guadagnare anche con numeri ridotti. Ecco alcuni esempi realistici: 1 sito al mese a 1.500€ + abbonamento da 19€/meseGuadagno mensile netto: circa 500€.Attività perfetta anche come secondo lavoro. 2 siti al mese a 2.000€ + abbonamento da 29€/mese + 500€ di speseGuadagno mensile netto: circa 1.800€.Uno stipendio vero e proprio. 4 siti al mese a 2.000€ + abbonamento da 39€/mese + 1.500€ di speseGuadagno mensile netto: circa 4.000€.Business solido, scalabile, con struttura propria. E questi sono scenari con il sito realizzato da Web Italy System (formula “Done For You”): l’affiliato gestisce il cliente, chiude la vendita e poi delega tutta la parte tecnica. Conclusione: un sistema, non un sogno Vendere siti web è possibile. Ma richiede metodo, analisi, azione e continuità. Non esistono scorciatoie. Non ci sono “formule magiche”. Ma esiste un sistema. E come dimostrato nel workshop, è un sistema che funziona.   Con un mercato enorme, strumenti versatili, e un supporto tecnico professionale, aprire e far crescere una web agency è un’opportunità reale. Non per sognatori, ma per chi ha voglia di rimboccarsi le maniche e iniziare, un cliente alla volta. ## Come vendere di più (e meglio) con funnel, CRM e intelligenza artificiale > Dall'interesse alla conversione: la guida pratica firmata Web Italy System per trasformare i contatti in clienti felici e promotori del tuo brand Quando si parla di business digitale, la parola chiave è una sola: conversione. E non parliamo solo di clienti che comprano, ma di persone che prima non sapevano nemmeno chi fossi e poi non solo acquistano da te, ma ti consigliano anche agli amici. Un po' come i sacerdoti in Age of Empires con il loro mitico "wololo" che ti convertivano i cavalieri nemici. Ecco, noi dobbiamo fare la stessa cosa con i nostri potenziali clienti. In questo post, tratto da un workshop di Silvio Porcellana, fondatore di Web Italy System, scoprirai come funziona davvero un funnel di vendita, cos'è un CRM (Customer Relationship Management), e come l'intelligenza artificiale può diventare il tuo esoscheletro da battaglia per vendere di più e meglio. Cos'è davvero un funnel (e perché ti serve) Un funnel è un percorso. Un tragitto psicologico ed emotivo che porta una persona da "non so chi sei" a "sei la cosa migliore mai vista". In pratica, è l'imbuto che trasforma un curioso in un cliente e poi in un promotore del tuo brand. Questo processo ha diverse fasi: Lead: una persona che entra in contatto con te, magari tramite il tuo sito. Prospect: il lead che ha dimostrato un interesse più concreto. Cliente: chi ha comprato. Advocate: chi, soddisfatto, parla bene di te in giro. Ogni passaggio del funnel comporta una "perdita": non tutti i lead diventeranno clienti. Ma con gli strumenti giusti, puoi aumentare il tasso di conversione. Il CRM: il cervello organizzato della tua attività Il CRM è lo strumento che ti permette di non perdere nemmeno un colpo. Immagina di dover gestire tutto a memoria o con un foglio Excel: dopo tre contatti, inizia il caos. Il CRM, invece, ti permette di: raccogliere automaticamente i lead (es. da un form sul sito); segmentarli per provenienza o interesse (es. sito, evento, referral); monitorare ogni interazione (email, telefonate, offerte); pianificare follow-up e attività future. E con Web Italy System, tutto questo è integrato direttamente nella piattaforma. Ogni form che crei sul tuo sito può essere collegato al CRM, e ogni lead viene inserito nel funnel giusto, con tanto di autoresponder. Autoresponder intelligente: risposte automatiche, ma con cervello La differenza tra un'azienda improvvisata e una professionale? La qualità e la velocità nella risposta. Con l'autoresponder integrato nel CRM di Web Italy System, puoi rispondere ai lead in pochi secondi con un messaggio personalizzato. Ma non un semplice "Grazie, ti risponderemo". Stiamo parlando di un testo scritto da un assistente AI che analizza il messaggio ricevuto e risponde in modo coerente e pertinente, basandosi sui contenuti del tuo sito. Risultato? Il potenziale cliente riceve subito una risposta di valore, sente che lo hai capito e, spesso, rimane colpito dalla professionalità. È già un primo passo concreto nel funnel. L'intelligenza artificiale come alleata delle vendite Silvio Porcellana paragona l'AI a un esoscheletro da battaglia alla Ripley in "Aliens": non fa il lavoro al posto tuo, ma ti rende molto più potente. Nel CRM di Web Italy System, ogni lead ha un suo "assistente AI" che conosce lo storico delle interazioni e ti suggerisce le azioni migliori. Vuoi sapere che email mandare per chiudere la vendita? Te la scrive lui, basandosi sui dati reali. Più informazioni dai (note, task, risposte), più l'AI diventa efficace. Nessun business è troppo piccolo per pensare in grande "Ma io ho solo quattro clienti...". Perfetto, allora è ancora più importante gestirli bene. Usare un CRM e strumenti di automazione non è solo per le grandi aziende. Al contrario, sono proprio i piccoli imprenditori e i freelance che traggono il massimo beneficio in termini di efficienza e tempo risparmiato. Conclusione: metti in moto il tuo funnel, oggi Vendere non è magia. È metodo, strumenti, strategia. E oggi, con Web Italy System, puoi avere tutto questo in una sola piattaforma integrata: sito web, CRM, AI, autoresponder. Basta un click per partire. Ricorda: ogni contatto che arriva sul tuo sito è un'opportunità. Sta a te trasformarlo da lead a cliente. E con gli strumenti giusti, anche a promotore. — Se vuoi scoprire di più sul CRM integrato e su come funziona nella pratica, dai un'occhiata alla piattaforma Web Italy System o contattaci: il primo passo nel funnel inizia da qui. ## Come funziona il Web (davvero) - Dal DNS all’HTML, Javascript e AI, tutto spiegato facile > Dal client al server, passando per DNS, IP, HTML e API: tutto quello che dovresti sapere (ma che nessuno ti ha mai spiegato così) per capire davvero cosa succede quando visiti un sito web Nel mare magnum di tecnicismi digitali, capita spesso di sentirsi un po' spaesati. Internet, il web, i siti, i server... parole che usiamo ogni giorno, ma che spesso restano nebulose. Silvio Porcellana, fondatore di Web Italy System, ha dedicato un intero workshop live a chiarire — con la consueta ironia ma anche con solidi concetti — come funziona tutto questo mondo. E no, non serve essere ingegneri informatici per capirlo. In questo articolo ti raccontiamo tutto quello che è emerso durante l’incontro, in modo lineare e con un linguaggio semplice. È un viaggio tra router, HTML e indirizzi IP, pensato per chi lavora nel digitale o vuole avviare un'attività online, ma non si sente ancora a suo agio con la parte tecnica. Internet e Web: sono la stessa cosa? Spoiler: no. Anche se spesso li usiamo come sinonimi, Internet e Web sono due cose diverse. Internet è l’infrastruttura. Una gigantesca rete di computer interconnessi che si parlano tra loro. È fatta di cavi, satelliti, router, ponti radio. È la parte fisica.Il Web (abbreviazione di World Wide Web) è una delle tante applicazioni che usano Internet. È ciò che ci permette di navigare tra siti, leggere blog, guardare video. Per fare un paragone automobilistico: Internet è l’autostrada, il Web sono le auto che la percorrono. Ma su quell’autostrada possono viaggiare anche altri mezzi (email, VoIP, ecc.). L’architettura client-server: chi fa le domande e chi dà le risposte Il funzionamento del Web si basa su un dialogo continuo tra client e server. Il client è il tuo dispositivo (PC, telefono, tablet… anche il frigorifero, se è “smart”). Il server è un computer “di qualcun altro” che ospita i contenuti a cui vuoi accedere. Quando digiti un sito web, il tuo client manda una richiesta. Il server risponde inviando indietro le informazioni richieste. Semplice, no? Eppure, dietro a questa semplicità, c’è un mondo di protocolli, codici e interfacce. Cos’è un server? Spoiler: è un altro computer Un server è, tecnicamente, un computer. Solo che è molto più potente del tuo portatile e sempre acceso, connesso alla rete e configurato per rispondere alle richieste dei client. Il "cloud" di cui si parla tanto? È solo un nome elegante per dire “computer di qualcun altro, da qualche parte nel mondo”. Che sia un data center di Amazon, Google o un piccolo hosting italiano, il principio non cambia: i file del tuo sito stanno da qualche parte e qualcuno li serve quando richiesti. Da qui il nome: server. Gli indirizzi IP: i numeri civici di Internet Ogni dispositivo connesso a Internet ha un indirizzo IP (Internet Protocol). È un po’ come un numero civico: serve a localizzare un computer all’interno della rete globale. Il tuo computer ha un IP. Il server del sito che visiti ha un IP. Tutto il traffico viaggia da un IP a un altro. Ecco perché, quando navighi su www.google.com, il tuo browser deve sapere qual è l’IP del server che ospita Google. Ma chi glielo dice? Il DNS: l’elenco telefonico del Web Qui entra in gioco il DNS (Domain Name System), un enorme elenco che associa nomi di dominio (es. google.com) ai relativi indirizzi IP. Quando digiti www.webitalysystem.it, il tuo browser chiede a un DNS “a che IP corrisponde questo dominio?”. Il DNS risponde con qualcosa tipo “144.217.240.63”. E solo allora parte la richiesta vera e propria al server. Questa traduzione tra nomi e numeri avviene in una frazione di secondo, in modo del tutto trasparente per l’utente. Ma è cruciale per far funzionare il web. HTTPS, HTTP e l’importanza della sicurezza Forse avrai notato che alcuni indirizzi web iniziano con http e altri con https. La “S” finale sta per “secure”. Il protocollo HTTP è il linguaggio usato dai browser e dai server per scambiarsi dati. Quando il sito usa HTTPS, i dati viaggiano in forma criptata: anche se qualcuno li intercetta, non può leggerli. È come spedire una lettera in busta chiusa anziché una cartolina. Per ottenere questa protezione, i siti devono avere un certificato SSL, un piccolo ma fondamentale strato di sicurezza. E il browser? L’interprete tra noi e il web Il browser (Chrome, Firefox, Safari...) è il programma che rende tutto visibile e navigabile. Si occupa di: Inviare la richiesta al DNS. Parlare col server tramite HTTP/HTTPS. Ricevere i file. Interpretarli e mostrarli come una pagina web. È il nostro traduttore ufficiale nel mondo digitale. Senza di lui, potremmo ricevere file dal server… ma non saremmo in grado di leggerli. Cos’è davvero un sito web? Un mucchio di file. Un sito web, alla fine, è una cartella di file ospitata su un server. Non c’è niente di magico. Questi file possono essere: HTML (HyperText Markup Language): la struttura base delle pagine. È come l’impalcatura di una casa. CSS (Cascading Style Sheets): lo stile grafico. Colori, font, layout. JavaScript: l’interattività. Serve a gestire eventi, animazioni, effetti dinamici. Quando navighi su una pagina, il browser riceve questi file e li ricompone in tempo reale, trasformandoli in ciò che vedi: testi, immagini, menu a tendina, pulsanti cliccabili. Ma chi crea questi file? I file possono essere scritti a mano da uno sviluppatore, ma più spesso vengono generati da un CMS (Content Management System) come WordPress, o — nel caso di Web Italy System — dalla piattaforma stessa. Il CMS crea pagine “al volo” combinando testi, template, dati del database. Ma, anche se tutto avviene in modo dinamico, alla fine il browser riceve sempre HTML, CSS e JavaScript. E le API? Software che parlano ad altri software Le API (Application Programming Interfaces) sono dei “traduttori” che permettono a due software diversi di parlarsi. Se un sito web vuole recuperare dati da un altro servizio (un altro sito, una piattaforma esterna, un’applicazione), lo fa tramite API. Esempi concreti: Un sito di e-commerce che aggiorna i prodotti da un gestionale. Un blog che pubblica automaticamente su Facebook. Un sistema AI come IQ di Web Italy System, che si collega a ChatGPT per rispondere alle domande degli utenti. Tutto questo avviene “dietro le quinte”, ma è parte integrante del web moderno. E se Internet si rompe? Una delle magie di Internet è che… è difficile da rompere. La rete è pensata come una ragnatela: se un nodo cade, i dati trovano un altro percorso. È per questo che Internet ha resistito a guerre, blackout, sabotaggi. Questo principio di ridondanza è anche alla base della blockchain, una tecnologia alternativa che punta a decentralizzare tutto: invece di un solo server centrale, i dati sono distribuiti tra migliaia di computer. Ma questa, come dice Silvio, è un’altra storia (da riprendere magari in un altro workshop). Conclusione: perché dovresti saperlo Silvio è chiaro su un punto: non devi diventare un tecnico, un sistemista o un programmatore. Però, se vuoi fare impresa nel mondo digitale, non puoi ignorare come funziona davvero il web. Conoscere la base ti rende più efficace, più sicuro, più credibile con i clienti. E soprattutto, ti permette di distinguerti nel mare di chi si limita a “smanettare” senza capire.   Come dice lui stesso, in un mondo dove il 90% dei contenuti online “fa cagare”, basta poco per rientrare nel 10% che fa la differenza. E questo workshop — come, speriamo, anche questo articolo — è un buon punto di partenza.