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Marketing senza complicazioni: come capire davvero a chi vendi, cosa offri e come farlo nel modo giusto

Le tre domande fondamentali per non buttare via tempo (e soldi) quando fai marketing online

Il marketing è una di quelle parole che appena la pronunci sembra che si spalanchi l’universo: mille strategie, milioni di tecniche, acronimi strani, strumenti, corsi, guru. Ma la verità, quella semplice, è che marketing vuol dire una cosa sola: convincere qualcuno che quello che offri vale la pena di essere comprato.

In questo workshop, Silvio Porcellana (Web Italy System) ci porta a fare chiarezza su cosa significhi davvero fare marketing, togliendo di mezzo il rumore di fondo e andando dritto al punto. Il risultato? Tre domande semplici, ma potentissime, che ogni imprenditore dovrebbe tenere sempre sul tavolo:

  1. Chi è il mio cliente?

  2. Cosa gli sto offrendo (e perché dovrebbe interessargli)?

  3. Come glielo faccio sapere?

Sembra banale? Aspetta a dirlo. Perché rispondere bene a queste tre domande è la differenza tra “sto facendo qualcosa” e “sto facendo qualcosa che funziona”.

1. Chi è il tuo cliente? (Spoiler: non è "chiunque respiri")

Se c’è una cosa che Silvio ci ricorda subito è che partire dal “cosa so fare” è una trappola. La vera domanda da porsi è:
“Ma c’è qualcuno là fuori che ha davvero bisogno di questa cosa? Qualcuno disposto a pagare per averla?”

Ed è qui che entra in gioco il concetto di customer persona. No, non si tratta di riempire mille schede con nome, cognome, età, hobby e cosa mangia a colazione. Si tratta di capire chi sono davvero le persone a cui vuoi parlare, quelle che hanno un problema, un desiderio, un’esigenza a cui tu puoi dare una risposta concreta.

Esempio reale: le 3 customer persona di Web Italy System

Silvio ci apre il dietro le quinte di Web Italy System, spiegando come loro abbiano individuato tre profili chiave:

  • Il professionista già nel mondo delle vendite (agente immobiliare, assicurativo, commerciale) che vuole ampliare la sua offerta.

  • Il giovane neolaureato o tecnico che cerca una strada imprenditoriale concreta, magari con l’aiuto della famiglia.

  • L’imprenditore medio-piccolo che vuole diversificare il business e investire nel digitale invece che nel solito padel o nella vigna.

Questo approccio aiuta a capire subito a chi ti stai rivolgendo. Perché – diciamocelo – il marketing non è sparare nel mucchio, ma mirare bene.

2. Cosa offri davvero? (E no, non è “un sito web” o “una consulenza”)

Altro errore tipico: pensare di vendere un prodotto o un servizio.
La verità? Le persone non comprano prodotti. Comprano soluzioni ai loro problemi.

Un sito web, una consulenza, una progressiva web app… tutte cose bellissime, certo. Ma quello che davvero il tuo cliente compra è la soluzione a una sua esigenza:

  • Più visibilità?

  • Più clienti?

  • Meno sbattimenti?

  • Più tempo libero?

La domanda da un milione di euro: Perché proprio tu? Perché proprio adesso?

Queste sono le due domande chiave che Silvio ci invita a farci ogni volta che pensiamo alla nostra offerta:

  1. Perché io? (Cosa ho di diverso, di unico, di utile per quel cliente?)

  2. Perché adesso? (Perché proprio ora dovrebbe agire, comprare, scegliere?)

E qui non serve per forza avere l’idea più strana del mondo. Non devi inventarti il barboncino con le treccine rasta. A volte la tua proposta è unica semplicemente perché sei più veloce, più economico, più chiaro, più affidabile, più vicino.

L’unicità non è sempre nel prodotto, spesso è nel modo in cui lo presenti, nel processo, nell’esperienza che offri.

3. Come arrivi al cliente? (Il famoso “Go to Market”, ma senza paroloni)

Ok, ora sai chi è il tuo cliente e sai cosa gli proponi. Ma come glielo fai sapere?

Qui entra in gioco il terzo pezzo del puzzle: la strategia di marketing vera e propria, cioè le azioni concrete che metti in campo per raggiungere le persone giuste nel momento giusto.

Silvio ci racconta la sua personale “mappa dei canali”, divisa tra:

Online gratuito:

  • YouTube

  • SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca)

  • Content marketing (blog, articoli, post)

  • Social media (Instagram, Facebook, LinkedIn)

Online a pagamento:

  • Google Ads

  • Meta Ads (Facebook e Instagram)

  • Altre piattaforme di advertising

Offline a pagamento:

  • Eventi di networking (come BNI)

  • Fiere di settore

  • Guerrilla marketing (cartellonistica, azioni creative)

  • Pubblicità su giornali locali

Offline gratuito (o quasi):

  • Telefonate dirette (outbound sales)

  • Passaparola

  • Presentazioni a eventi, speaking engagement

Il punto non è scegliere “uno” di questi canali. Il punto è capire quali funzionano per quel pubblico specifico a cui vuoi arrivare. E non avere paura di combinare online e offline. Spesso il mix è la chiave.

Come capire se funziona? Il ROI (Return On Investment)

C’è una vecchia battuta che Silvio cita e che riassume bene il problema di molti imprenditori:

“So che metà dei soldi che spendo in marketing è buttata. Il problema è che non so quale metà.”

Ecco perché serve sempre tenere d’occhio il ROI: il ritorno sull’investimento.
Non basta fare “qualcosa”: bisogna capire cosa funziona e cosa no.

💡 Qualche dritta pratica per misurare il ROI:

  • Coupon o codici sconto dedicati (così capisci da dove arriva il cliente)

  • Monitoraggio delle campagne online (Analytics, UTM, conversioni)

  • Chiedere sempre ai nuovi clienti: “Dove ci hai conosciuto?”

Il segreto? Non correre più veloce dell’orso, ma più veloce dell’ultimo del gruppo

Silvio chiude il workshop con una metafora che funziona sempre:

“Se c’è un orso che ti insegue, non devi essere il più veloce del mondo. Basta che tu sia più veloce dell’ultimo del gruppo.”

Nel marketing vale lo stesso: non devi essere perfetto, devi essere più efficace dei tuoi concorrenti diretti.
E la strada per farlo passa da qui:

  1. Sapere bene a chi stai parlando.

  2. Capire bene cosa gli serve davvero.

  3. Usare il come giusto per raggiungerlo, con intelligenza e senza buttare via tempo e budget.

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